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28 marzo 2024

Oderzo Motta

Urbanistica, nuovo "Pati" per Chiarano, Portobuffolé e Gorgo al Monticano

Il documento tecnico fissa gli obiettivi urbanistici e la possibilità di trasformazione del territorio. A Chiarano, ente capofila, la procedura conclusa qualche giorno fa fu avviata nel 2007

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la firma in Provincia

CHIARANO - Firmato qualche gjorno fa in Provincia il “P.a.t.i.”, acronimo che sta per Piano di assetto del territorio intercomunale.

Il documento tecnico, che per definizione fissa gli obiettivi urbanistici e la possibilità di trasformazione di un territorio, riguarda i comuni di Chiarano, ente capofila del procedimento, Portobuffolè e Gorgo al Monticano.

Per Chiarano nello specifico l’iter di avvio del piano è datato dicembre 2007. Si tratta di un atto essenziale per poter poi operare attraverso i cosiddetti “P.I.”, ossia i Piani di Interventi che materialmente permettono ad un’amministrazione comunale di modificare il territorio.

Qualche giorno fa in Provincia erano presenti i sindaci Lorena Rocco per Chiarano, Giannina Cover per Gorgo al Monticano e Andrea Susana per Portobuffolè, oltre al funzionario provinciale Simone Busoni, dirigente del settore Ambiente e Pianificazione territoriale.

Con loro c’erano il tecnico incaricato dai comuni alla redazione del piano, Francesco Finotto, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Chiarano Claudio Tallon e i funzionari provinciali addetti all’urbanistica Silvia Roma e Giovanni Zanardo. L’accordo tra i tre Comuni e la Provincia risale al settembre 2009, mentre nel maggio del 2013 i rispettivi Consigli comunali approvano la bozza del piano. Il quale venne adottato nel giugno 2016 per poi essere messo a disposizione per le eventuali osservazioni.

La questione è stata illustrata ieri dal sindaco di Chiarano Lorena Rocco. «Come Amministrazione attendevamo da tempo la firma del nuovo piano urbanistico. Il documento è propedeutico ai “piani di intervento” con i quali i vari comuni opereranno nei rispettivi confini.

In dieci anni il territorio cambia ed era necessario un documento tecnico che permettesse di poter operare all’interno di leggi nel frattempo mutate.

A Chiarano l’inizio di questa procedura è datato dicembre 2007. Dunque si è trattato di un percorso molto lungo, a volte difficoltoso e impervio. Ma finalmente con questa firma siamo giunti al termine».

 



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