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Agenda

"Una storia Trevigiana. Vedute del Sile da Morgano a Casier”.

Mostre

quando 16/10/2021
orario Dalle 10:00 alle 19:00
dove Treviso
Casa dei Carraresi
info 0422513150
organizzazione Associazione Eventi Artistici Treviso in collaborazione con la Fondazione Cassamarca

Tornano le mostre a Casa dei Carraresi.

La stagione 2021-2022 si apre con una rassegna dedicata al fiume di Treviso e intitolata "Una storia Trevigiana.Vedute del Sile da Morgano a Casier”.

La mostra propone una sequenza degli scorci più panoramici, coinvolgenti e di grande pregio artistico del "nostro caro fiume Sile", attraverso le opere dei pittori del XIX e XX secolo, nonché attraverso le testimonianze storico-fotografiche del XX secolo a cura di Giorgio Nicolini.

Saranno esposte un centinaio di opere di pittura di artisti veneti, tra i quali: Juti Ravenna, Nando Coletti, Aldo Brunello, Guglielmo e Beppe Ciardi, Valentino Canever, Renato Nesi, Rachele Tognana, Bruno Darzino, Giovanni Salviati, Luigi Zaro e tanti altri.

La rassegna è organizzata dall’Associazione Eventi Artistici Treviso in collaborazione con la Fondazione Cassamarca e ha il patrocinio della Regione Veneto e dei Comuni lambiti dal fiume Sile: Treviso, Morgano, Quinto, Treviso, Silea, Casier, Casale, Vedelago.

La mostra è aperta tutti i giorni (escluso lunedì) dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

 
 

“L’Associazione Eventi Artistici Treviso, nell’allestire questa mostra, dove i silenzi e le atmosfere sono protagonisti di un mondo che sembra allontanare il frastuono ed il correre veloce della vita, fa da collante, da spettatrice tra il Sile ed i pittori che ad esso si sono ispirati. Ne esce un mondo al quale forse non siamo più abituati, fatto di cose semplici, pulite, dove la parola, attraverso la tavolozza e le cromie dei suoi protagonisti, cerca un ascolto diverso, più intimo.

Gli artisti in mostra, dipingendo il Sile ed il mondo che lo stesso attraversa, dimostrano non solo il loro amore verso questo fiume, ma raccontano anche le loro emozioni, le loro solitudini, le loro inquietudini.

Il Sile, con i suoi colori e la natura che lo circonda, diventa per questi artisti un amico, un amico vero con cui confidarsi, un interlocutore sincero, un’ansa del proprio cuore dove potersi rifugiare; il fiume comprende, ascolta ed invita a sorridere alla vita col rosa delle rose.

La natura non tollera menzogne e l’artista, nell’oblio del momento, dipinge con quella spontaneità ed immediatezza che rende l’opera vera ed autentica nel suo sentire.

È un dialogo fatto di colori, di trasparenze.

Molti sono gli artisti in mostra, alcuni noti, altri meno. Una scelta voluta, affinché la memoria di ognuno di noi custodisca di tutti il ricordo ed i valori.

Tra i protagonisti di questa mostra c’è l’irraggiungibile Guglielmo Ciardi, con la sua pittura armoniosa e calibrata, dove il segno è sempre curato e controllato; Beppe Ciardi, attivo nel continuare la rappresentazione poetica della campagna trevigiana e delle sue acque; Nando Coletti, con un impianto scenico essenziale dove i cieli violacei lasciano spazio agli azzurri accennati e ai verdi autunnali delle rive del Sile, carichi di bruni ramati; Juti Ravenna, dove i contrasti pieni e decisi del colore danno forma e forza all’opera; Bruno Darzino, dove il blu cobalto del Sile recupera e coinvolge lo sguardo; Valentino Canever, fedele paesaggista, capace di realizzare atmosfere ricche di contrasti e di silenzi, dove lo sguardo si adagia lentamente in un respiro profondo; Vittorio Scarabello, dove la rappresentazione quasi fotografica si impenna in una coloristica vivace ed avvolgente, dando movimento e sobrietà alla figura che diventa protagonista dell’opera in una atmosfera dolce e lieve.

Tra i numerosi artisti in mostra, un posto di rilievo lo occupa anche Aldo Brunello, uomo schivo, artista di rara sensibilità pittorica; è un pittore che mi emoziona, forse perché mi ricorda la figura di mio nonno, uomo di legge, divenuto anche lui cieco; cercava la luce con il capo un po’ reclino come si cerca l’ultima boccata di ossigeno.

Negli ultimi anni Aldo Brunello, dipingendo il Sile in un malinconico silenzio senza confini, ha capito che nella vita c’è un tempo per pescare e un tempo per asciugare le reti ed ha chiuso nel pugno della mano l’ultima linea di luce, lasciandola poi scivolare nella tela in un tramonto infuocato, nel candore di un piccolo barcaiolo.

Un silenzioso addio alla vita, un ultimo abbraccio all’amato Sile, divenuto anche lui, seppur per un momento, pittore.

Guido Moro”

 


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