Una scuola per le spose bambine
Grazie al Comune e a 60mila euro, Benin ha una nuova struttura
|
VITTORIO VENETO - Non hanno nemmeno 10 anni, ma sono già sposate. Quella delle spose-bambine, costrette dalle proprie famiglie a unirsi in un matrimonio di convenienza, e a ricroprire ruoli per cui non sono pronte né formate, è una realtà attuale. E vicina.
Vittorio Veneto ne fa parte. Da tre anni, infatti, il Comune è ente capofila del “Progetto scuola e lavoro per lo sradicamento del matrimonio forzato nella regione di Materi” che vede coinvolti anche l’associazione Famiglie Rurali di Vittorio Veneto, la ditta Camerin e la cooperativa Olivotti di Mira.
Il vice sindaco Giuseppe Maso e l’Assessore Antonella Caldart sono stati in missione umanitaria dal 26 aprile al 3 maggio in Benin per inaugurare la scuola elementare “Pére Offray” a Materi, nel Dipartimento di Atacora, nel nord ovest del paese africano. Grazie ai 60 mila euro assegnati dalla Regione Veneto attraverso il Comune, nell’ambito dei progetti di cooperazione decentrata internazionale, è stato possibile realizzare in tempi brevi una bella struttura che ogni giorno accoglie bambine e ragazzine che fuggono da questa drammatica pratica che le vede loro malgrado nella terribile situazione di spose bambine.
Le bambine vengono accolte da alcune suore, che offrono loro un ricovero e ora, grazie alla scuola, anche un’istruzione che le metterà nella condizione di essere giovani autonome capaci di inserirsi nel tessuto sociale. “La scuola viene anche frequentata da molti bambini e ragazzini – spiegano i due amministratori - e così possono ricevere a loro volta un’istruzione e un’educazione che saranno i veri pilastri per un futuro indipendente e consapevole. Questa è la sfida a cui con entusiasmo il Comune di Vittorio Veneto ha aderito e che ha permesso di costruire questa bella realtà educativa e sociale.”