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29 marzo 2024

Oderzo Motta

"Una sconfitta la didattica a distanza. Ora si ricomincia tutto daccapo"

Per Michele Giannini, dirigente dell'istituto "Scarpa" di Motta, gli insegnanti faranno di tutto per coniugare quantità e qualità dei contenuti

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

MOTTA DI LIVENZA - Amareggiato e deluso il prof. Michele Giannini, dirigente scolastico dell’istituto “Scarpa di Motta di Livenza: “Il ritorno alla didattica a distanza è una sconfitta”. E pensare che durante la scorsa estate, tutti i giorni che Dio ha mandato in terra, era lì a preparare la riapertura e la ripartenza: "Ho fatto il geometra, ho introdotto e rimosso banchi e sedie, creato aule, disegnato percorsi, cercato persino una nuova sede”. E poi è arrivato il penultimo Dpcm, e giù di nuovo ad arrovellarsi su come far entrare quel 25% che poteva varcare la porta dell’aula. “Noi avevamo stabilito la frequenza per le classi prime e quinte; stava andando bene ma improvvisamente è finita la DiD e si torna alla DaD”.

Vanificati tutti gli sforzi didattici, organizzativi, logistici.

A causa di un numero risibile di studenti contagiati, fuori della scuola peraltro.

E si è sprecato del tempo inutilmente su questioni di importanza secondaria. Come i banchi con le rotelle. A proposito, se li è fatti mandare da Arcuri?

Ero intenzionato a farlo, sulle prime. Poi sono andato a vederne uno; l’ho misurato: 50X70. Ma è grande come quelli che già abbiamo! – mi sono detto. E ho declinato l’offerta.

E si è concentrato su altro.

Ho deciso di far mettere mano all’edificio di Motta, ricavando due nuove aule da trenta posti. E ho fatto potenziare la fibra ottica, portandola da 20 a 100 mega. Ora le nostre trentadue classi sono al sicuro sul versante della connessione. A Oderzo invece abbiamo trasferito alcuni studenti nel patronato “Turron”.

La casa pronta e accogliente, ma gli ospiti adesso non la potranno abitare.

Una tristezza infinita. Desolanti, surreali queste aule vuote, a parte il docente da solo che parla attraverso lo schermo di un pc.

Abbastanza incredibile che mentre si organizzava la riapertura delle scuole non si sia studiato come si deve il problema dei trasporti. Che infatti è subito esploso.

Io ho protocollato una lettera, il 10 agosto alla MOM, nella quale allegavo un elenco con nome e cognome, classe e Comune di residenza dei miei studenti. Si chiedevano gli ingressi a scuola scaglionati e così ho offerto – anche alle due aziende di trasporto che insistono sul nostro territorio – tutti gli elementi utili per potersi organizzare. Nessuna risposta dalla MOM, sino all’ottobre scorso quando ho incontrato i rappresentanti della società in una riunione in Provincia e mi hanno assicurato che erano disposti a collaborare.

Ma adesso è tardi e i ragazzi da domani staranno a casa.

Purtroppo. Inibire la possibilità di incontrarsi produrrà un danno enorme. Soffriremo tutti per la mancanza dei rapporti interpersonali

Anche la qualità della formazione ci rimetterà?

I docenti stanno compiendo uno sforzo enorme per riuscire a coniugare quantità e qualità: nei Dipartimenti e nel Collegio dei docenti hanno rimodulato, già durante il lockdown, le programmazioni, definendo gli obiettivi specifici di apprendimento.

Ma la didattica a distanza è un’altra cosa.

E’ un’altra cosa: un surrogato della didattica in presenza.

 


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Roberto Grigoletto

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