Una donna come vicesindaco?
Mentre spopolano i mondiali (di calcio, per i poco informati), a Vittorio Veneto ci si diletta con il Totogiunta
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO – Altro che mondiale! Prima della prima rete, in città tiene banco un gioco che – sì: è vero - ci manda nel pallone a volerlo seguire: il Totogiunta.
Chi? Cosa? La domanda ricorrente (e che echeggia in diversi ambienti pubblici e privati) è questa: oltre alla quota-sindaco chi governerà la città per i prossimi cinque anni? Chi si occuperà di cosa?
Risposte e ipotesi. Nel servizio che proponiamo ai lettori di Oggi Treviso – è bene chiarirlo, con l’onestà che ci contraddistingue – non diamo risposte certe. Ci limitiamo a riportare, come un arcobaleno colorato di ipotesi, le idee. E le aspettative, e le attese di alcuni vittoriesi.
Un vicesindaco donna! Tra le intuizioni/speranze di molti c’è una sfumatura di rosa. Alcuni dei vittoriesi interpellati vedrebbero bene, come vicesindaco vittoriese, una donna. Qualcuno addirittura si spinge oltre e accenna a una donna bionda. Qualcuno preme: perché non una una professionista che da diverso tempo svolge un ruolo formativo e civico importante? Il nome che viene fuori è quello di Antonella Uliana, critica d’arte e docente al Munari, che potrebbe svolgere con competenza un incarico che sicuramente non è di semplice “vicariato”.
Cinquina! Poiché la giunta- per legge – dovrà essere composta da cinque membri, di cui due donne, sui nomi dei papabili si punta alla grande. Al sociale, al welfare, il più gettonato è il nome/cognome di una donna (bruna, questa volta) che ha avuto un consenso di voti straordinario in città: parliamo di Barbara De Nardi, avvocato, già segretaria del Pd vittoriese e che, nonostante o in virtù dell’età, continua a registrare una stima crescente tra i vittoriesi. “Se Renzi potessi dare il proprio contributo alla giunta vittoriese – si dice – metterebbe Barbara De Nardi al sociale, al lavoro, alla riconversione di tanti manufatti abbandonati che meritano una collocazione etica”.
Gli altri nomi? Ricorrente è l’ipotesi che l’ingegner Alessandro Mognol (che è stato l’ago della bilancia in favore di Tonon al ballottaggio) possa avere i lavori pubblici (ci schieriamo: essendo un controfautore del Traforo di Santa Augusta, tifiamo per lui); che Giuseppe Costa possa ottenere il referato al Bilancio, e che Turchetto (personaggio al di fuori delle liste) possa ottenere l’urbanistica. Le deleghe alla cultura e all’istruzione potrebbero spettare all’editore Alessandro De Bastiani (il vittoriese più votato in assoluto) che si è impegnato strenuamente come consigliere di opposizione nella passata legislatura e che piace in modo trasversale. Figlio di Dario De Bastiani, che si è battuto per una vita per il rilancio culturale turistico della città, Alessandro eredita dal padre la passione autentica per il territorio e con il suo pamphlet “La Vittorio sprecata” ha denunciato le occasioni sprecate e i mali che hanno segnato il recente passato amministrativo di Vittorio Veneto.
Ancora. Piace molto – ai giovani e non – Marco Dus, che da Renzi ha preso la capacità e la schiettezza comunicativa e che si muove con disinvoltura nel governo della cosa pubblica.
Presidenze. A capo del consiglio comunale, i vittoriesi interpellati vedrebbero bene Giovanni Napol, forte di una presenza pluriennale in quello che è l’organo legislativo per antonomasia del comune.
Decisioni finali. La regia del nuovo comune (soprattutto per quanto concerne la giunta) spetta comunque a Roberto Tonon. Il nuovo sindaco dovrebbe far conoscere i nomi del suo esecutivo e dei suoi collaboratori la prossima settimana. Vedremo se attese e aspettative (sostenute dalle argomentazioni che abbiamo segnalato) riceveranno conferma.