"Una brutta pagina è stata scritta domenica a Conegliano"
Il Prefetto di Treviso Laganà amareggiata per il mancato rispetto delle norme da parte dei manifestanti ma soprattutto preoccupata per la sottovalutazione della pandemia.

TREVISO - Per il Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, domenica a Conegliano è stata scritta una brutta pagina. Nel momento peraltro più delicato, quello che precede la ripartenza con tutta una serie di riaperture, a partire dal 26 di aprile. “Invece sembra ci sia qualcuno che di ripartire non abbia proprio l’intenzione. Insomma, la manifestazione mista negazionisti- sottovalutazionisti proprio adesso non ci voleva.
Prefetto, una provocazione? E a che pro?
Non parlerei di provocazione. Piuttosto di sottovalutazione: dalla pandemia non siamo ancora usciti e i rischi di infezione permangono.
Si rischia di far saltare il piano delle riaperture?
Certo se riprendono ad aumentare i contagi… Ma questo dipende da ciascuno di noi.
Se saremo tutti responsabili. Non come domenica a Conegliano
Scene che non si possono vedere né tollerare: assembramenti, distanziamento sociale zero.
E le mascherine… queste sconosciute
Appunto. Se questi sono comportamenti responsabili...
Però il permesso alla manifestazione è stato concesso; è stata assegnata anche una piazza più capiente
Il permesso è stato concesso dal Sindaco, sentita la Questura, ma su una precisa assunzione di responsabilità, da parte degli organizzatori, di osservare la normativa vigente. Sussistevano i presupposti perché l’evento si svolgesse secondo le regole.
Cosa che non è stata fatta: pioveranno sanzioni?
La Questura sta continuando gli accertamenti. I manifestanti erano numerosi. Certo è che il danno ormai è stato fatto, in termini sanitari.
D’ora in poi verranno centellinati i permessi?
Si vedrà, di volta in volta e caso per caso
Preoccupata Prefetto?
Mi preoccupa che si sminuisca il fenomeno del contagio. Ho ascoltato le registrazioni degli interventi e , al di là del fatto che sarebbe sempre preferibile prevedere un contraddittorio, non penso si possa continuare sempre a sottovalutare una epidemia di questa portata.