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24 aprile 2024

Treviso

Un polo scolastico più green: il progetto degli studenti del Planck

Accordo tra gli studenti dell’istituto superiore di Lancenigo e la Provincia di Treviso per il miglioramento della scuola

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

studenti Max Planck

TREVISO - Un polo scolastico più green a partire dalla sistemazione dei giardini esterni. E poi lifting e riammodernamento degli edifici e delle aule, fino all’installazione di distributori di merendine e bevande senza involucri di plastica.

I ragazzi del gruppo GreenPlanck della sede di Lancenigo, pensano e progettano, una scuola più sostenibile e attenda all’ambiente. Oggi una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Max Planck accompagnati dalla dirigente Emanuela Pol e dal professor Rocco Monteduro, hanno esposto il loro progetto finalizzato ad avviare un percorso virtuoso per migliorare la scuola in termini di sostenibilità ambientale e fruibilità degli spazi, in Provincia di Treviso, ente che si occupa direttamente delle scuole secondarie di secondo livello, durante l’incontro con il presidente Stefano Marcon.  “Non posso che apprezzare l’iniziativa degli studenti del Planck – ha detto Marcon – soprattutto perché nasce proprio da giovani adolescenti in un momento storico non facile, specie per loro.

Questo progetto può essere assimilato ai tanti progetti “Provincia + te” con i quali sono stati possibili diverse attività di riqualificazione ambientale, in sinergia con gli interventi di edilizia scolastica”.

 Tutto è stato messo nero su bianco in un documento programmatico biennale consegnato nelle mani del presidente Marcon, un programma che però non è solo di parole ma anche di fatti. La collaborazione tra studenti e Provincia è già in atto e ha già dato ottimi risultati nel restauro del giardino dell’ala nord del Max Planck.

Un’area di circa 500 metri quadrati fino a ieri occupata da rifiuti edili ed erbacce è stata trasformata in giardino per fare lezione o per incontrarsi nei momenti liberi, una vera e propria aula all’aperto come dettano le regole anti-Covid.

Il lavoro è stato ideato e portato avanti dai ragazzi ma non sarebbe stato possibile senza l’apporto dei mezzi e dei tecnici della Provincia. Sull’onda di questo risultato gli studenti hanno voluto stringere un patto con la Provincia, impegnandosi in prima persona come hanno fatto nei mesi scorsi, durante i quali hanno lavorato a estirpare erbacce e a pulire il muro di cinta lavorando nei pomeriggi e aggiungendo ore scolastiche extra.

 “L’aver lavorato anche in piena pandemia con tutte le difficoltà e le restrizioni - spiega la dirigente Emanuela Pol - ha motivato ancora di più i giovani che sembrano aver colto dietro all’emergenza sanitaria la possibilità di offrire un piccolo ma significativo contributo al processo di ricostruzione della nostra società, scossa e provata dai lutti, dalle restrizioni e dal ristagno dell’economica”.

 


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Isabella Loschi

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