16 marzo 2025
- Tags: ZTL Wake Up, treviso, Cittadinanza
“Io ero, quell’inverno, in preda ad astratti furori. […] Pioveva intanto e passavano i giorni, i mesi […]”. Così si esprime Elio Vittorini in uno dei migliori incipit della Letteratura italiana, con la “L” e tutte le altre lettere che la seguono maiuscole, quello di Conversazione in Sicilia.
Queste parole mi sono tornate alla memoria quando sabato scorso, bloccata a casa da una tremenda influenza, per la serie “Anche le streghe languono”, ho seguito con interesse su Antenna 3 la telecronaca della manifestazione, sotto una pioggia battente, organizzata a Treviso dal Collettivo ZTL (Zona Temporaneamente Liberata) Wake Up, nata per (ri)accendere i riflettori sulla questione della mancanza di spazi di aggregazione in città per i giovani e per la cittadinanza in generale.
Tutto è cominciato il 27 dicembre, quando il Collettivo ha occupato l’ex Telecom, edificio inutilizzato sito in Via Dandolo. Questo il loro programma pre- e post la “liberazione” dello stabile (da me agilmente individuato consultando la pagina Facebook del loro gruppo): la riqualificazione dello spazio con ristrutturazione e disboscamento, l’organizzazione di seminari, laboratori, cineforum, concerti ed eventi. E la possibilità per i cittadini di ogni età di avere un punto di ritrovo, in cui sviluppare la socialità e la volontà di fare qualcosa di costruttivo.
Questo “slancio” si è trovato di fronte a un muro, non solo in senso metaforico: dopo circa un mese di occupazione infatti gli accessi alla struttura sono stati murati. Molte sono state le reazioni in merito, con annesso corredo di domande Matrioska, una dentro l’altra. C’è chi si è dichiarato pienamente d’accordo con lo sgombero, in nome della legalità: giammai sia occupato un edificio con simili artifizi, perbacco! Chi invece si è chiesto come mai si sia ricorsi così in fretta a codesta brusca risoluzione, quando sarebbe stato possibile sottoscrivere un accordo tra le due parti ai fini di un comodato d’uso. C’è chi si domanda “Perché non fare prima la richiesta per il comodato, allora, evitando l’occupazione”? O ancora chi si chiede perché mai un edificio dovrebbe essere gratuitamente affidato a codesti giovani. Chi si fa la domanda nella domanda: “Ma se l’edificio è inutilizzato, che vi importa della gratuità o meno del contratto?”. Per tornare così all’iniziale “Non contano le intenzioni, la legalità ha la priorità”. Il cerchio di interrogativi si chiude e apre nuovamente, nel frattempo il cane si morde la coda in continuazione.
E intanto gli edifici abbandonati, solinghi e cristallizzati fossili dalle finestre oscure come orbite vuote aumentano. Nel corso del corteo partito alle ore 15 dalla Stazione Ferroviaria e fermatosi alle 17 in Piazza dei Signori, vi sono state alcune tappe in cui i partecipanti si sono fermati e soffermati a meditare sul destino di queste strutture, prima fra tutte l’ex Provincia.
Apro una parentesi: quante costruzioni ormai “ex qualcosa” possiamo annoverare nel triste conto dei “caduti”? L’ex Questura. Il visse tra noi Inail. Il fu Centro Giovanile. Ma anche, qua e là, una manciata di cari estinti cinema. Fabbricati in alcuni casi obsoleti e poco sicuri, ma che facevano “vivere” Treviso, che oggi si sta inesorabilmente impoverendo, i cui servizi vengono decentrati. Gli uffici per così dire “delocalizzati” migrano da una parte all’altra della città.
Ancora: le attività chiudono, aprono nuovamente in un'altra via, oppure dove prima c’era la tua pasticceria preferita tre settimane dopo sorge il negozio modaiolo della nota catena vattelapesca. E questo processo non è mica iniziato “ieri”. Ricordo la (per me) traumatica chiusura anni or sono di Ricordi in Largo Totila con successiva apertura di DM. Gli esempi sono decine. Sempre più spesso perdiamo un baluardo nostrano per avere in cambio l'ennesimo "mattone" destinato alla "muraglia" dell'omologazione.
Non so voi, ma io trovo alquanto deprimente viaggiare da una città all’altra italiana o straniera che sia e trovare negozi identici, la medesima ristorazione, la stessa "qualsiasi cosa" in tutto il globo. C’è davvero l’impossibilità di mettere a frutto il proprio spirito di iniziativa, vuoi per la crisi economica, vuoi per la pressione esercitata dalle grandi catene che si fanno spazio a gomitate. Sono pochissimi coloro i quali hanno il coraggio di osare, di chiedere a gran voce un minimo di indipendenza, anche culturale.
In un clima simile è davvero fonte di speranza la determinazione di questi ragazzi, che secchi e scope alla mano hanno ripulito un edificio, lo hanno trasformato in una fucina di idee, organizzandovi assemblee, incontri, perché pensano che uno spazio dove crescere insieme e soprattutto pensare sia un sacrosanto diritto, non un’opzione e che la riqualificazione sia una risorsa preziosissima in questo momento di crisi. Ritengo necessario concedere questo agli studenti, ai giovani e ai cittadini, ancor più doveroso da parte delle istituzioni credo sia fornire tutto l'aiuto possibile affinché non siano messi in condizione di occupare abusivamente strutture abbandonate o di vagare come anime in pena alla ricerca di un porto sicuro.
La manifestazione del 2 febbraio, composta da mille partecipanti, in una Treviso blindata dalle Forze dell'Ordine per tenere sotto controllo eventuali tafferugli, si è svolta senza disordini, con compostezza. Da quello che ho letto sui giornali, il messaggio è forte e chiaro: questi ragazzi desiderano un confronto con l'Amministrazione Comunale. Per far sì che questi "astratti furori" si tramutino in concrete certezze, spero vivamente che lo ottengano.
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utonto
08/02/2013 - 9:29
scettico... come sempre...
Ma quindi se uno mi dice "no" o "aspettate" (avendo la facoltà di poterlo fare), io comunque faccio quello che voglio e dopo piango il morto perchè mi è stato portato via un pezzo della mia anima?!?!
Non sono per niente d'accordo!
I ragazzi avranno pure i loro diritti (ho già descritto in maniera dettagliata, mi pare, in atri articoli come la penso al riguardo), ma sbagliano completamente approccio!
Gli ZTL si vogliono imporre alle istituzioni? non è questo il modo, soprattutto con questa istituzione.
Gli è stato proposto un luogo dove poter stare, magari provvisorio, ma i ragazzi vogliono più spazio e non pagare? (da quello che ho capito).
Ma allora... scusate... se questo è il clima che si interporre nelle trattative... io vi dico... STATEVENE A CASA e la sveglia di ztl usatela per svegliarvi all'alba e iniziare a studiare!
Volete degli spazi per voi?(e ancora nessuno, e ripeto... nessuno mi ha ancora detto cosa fate li dentro), bene, venite a dei compromessi, e accettate quello che vi si offre... magari è momentaneo, ma fatevi furbi e fate vedere alle "autorità cattive" che ci state, che a voi basta un cenno di interesse da parte di chi comanda, magari dopo salta fuori qualcosa di nuovo e più grande...
Vi siete fatti sentire, ora calmatevi e prendete l'offerta al volo, perchè altresi, io il vostro comportamento lo vedo solo un modo per rompere le scatole e non per il volere un luogo di "aggregazione" tutto vostro...
Spero che qualcuno risponda alla mia provocazione.
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Valentina Piovesan
08/02/2013 - 12:17
Riflessioni
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utonto
08/02/2013 - 12:47
"...non siamo macchine
Sono d'accordo, però la legge è una...
"...quell'età si è animati da uno spirito che a volte agli "adulti" può risultare incomprensibile..."
Bhe... siamo... sono stato giovane anch'io (Lei è ancora giovane), ma prima veniva il rispetto, poi il resto.
Questi giovani pretendono qualcosa che non c'è? si fa una domanda alle amministraizoni, la risposta arriva ma non va bene? allora si manifesta...
Uhm... scusi hè, ma qui nutro un po' di scetticismo...
Notizie al riguardo non ne ho troavate, se non digitando su google "ztl wakeup", ma i primi 20 risultati non parlano altro di occupazione, amministrazione vecchia... ho trovato una pagina facebook (ma io non ho faceook), a parte quello non ho trovato niente...
E' possibile avere qualche link al riguardo? più che altro per farmi un'idea più precisa...
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Valentina Piovesan
08/02/2013 - 13:40
Eccezione che conferma la regola
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utonto
08/02/2013 - 14:01
grazie
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aspartame
09/04/2013 - 11:23
ARMATI
Altro che spazi comuni abbandonati e menate simili.
Grazie Monti, sei stato il peggior governante, ma hai il merito di aver fatto traboccare il vaso e distrutto l'Italia....... il tuo vitalizio è in forse....
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