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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

ULTIMO CONFRONTO PUBBLICO PER I 7 CANDIDATI SINDACI

All'ordine del giorno il quartiere di Serravalle-Sant'Andrea e il traforo

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Vittorio Veneto - Oltre 300 persone hanno partecipato all'incontro pubblico promosso dal Comitato di quartiere Serravalle - Sant'Andrea presieduto da Alfredo Corsini, moderatore della serata, presso il Collegio Dante. All'ordine del giorno dell'ultimo confronto le problematiche del quartiere, evidenziate da Corsini in una lettera inviata nei giorni scorsi a tutti i sette candidati sindaci: qualificazione e vitalizzazione del centro storico, urbanistica, attività produttive, disagi, identità, funzione e ruolo di Serravalle; questo quanto emerso in tre anni di lavoro del comitato.

Quali i progetti dei sette candidati sindaci per il centro storico? Casagrande sostiene che l'unica missione per Serravalle è quella turistica, che ne permetterà un rilancio, posizione condivisa anche dal candidato Costa, che aggiunge: "voglio sentire una Serravalle chiassosa vissuta dai giovani" e Costantini concorda "voglio rivedere i bambini correre con i tricicli sotto i portici", proponendo dei contributi alle giovani coppie che decidono di venire a vivere nel centro storico. De Bastiani e Scarpa pensano ad un rilancio culturale per Serravalle, riproponendo ad esempio un vecchio progetto avanzato dal quartiere, ossia il gemellaggio Mozart - Da Ponte. Per Toffoli prioritario è uno studio su cosa dovrà diventare Serravalle con la collaborazione di persone competenti e dei serravallesi, mentre Da Re non nasconde che il teatro Da Ponte possa essere una risorsa per il comune, da valutare però il costo enorme di gestione.

Ma il vero tema caldo della serata, dopo aver toccato punti quali futuro per il teatro Da Ponte, illuminazione dei portici, pedonalizzazione del centro storico, parcheggi, mercato, per i quali tutti i candidati hanno avanzato le loro idee, è stato il progetto del traforo di Santa Augusta.

Casagrande ritiene che il progetto di tangenziale est non sia funzionale alle problematiche del quartiere: la rotatoria d'ingresso è troppo a nord, mentre il corretto accesso dovrebbe essere a Porta Cadore, e l'innesto con via Virgilio non creerebbe altro che nuovi ingorghi. "La soluzione va rivista e migliorata" conclude "sperimentando la liberalizzazione dell'autostrada A27". "Non è che il traforo sia la solita boutade leghista pre elettorale?" esordisce Costa, riferendosi ad affermazioni pre-elettorali sostenute da Zaia già nel 2003 e si domanda "Il progetto presentato è il migliore per la città? Non boccio il progetto, il traforo va fatto: ma come?". E non nega che si possa procedere ad un miglior utilizzo dell'A27, creando più uscite. Costantini, rifacendosi al verbale della Conferenza dei servizi, cita il progettista Zuccolo secondo il quale questo intervento limitato al primo stralcio non può rispondere alle esigenze attuali; Costantini propone quindi un dialogo e un confronto con la popolazione. De Bastiani è dell'idea che il progetto vada rivalutato, sia per l'impatto ambientale che per le tempistiche, perchè c'è il rischio, sostiene, che possa rimanere una ferita aperta per più di cinquant'anni. Per Scarpa il traforo è un "progetto da museo; va liberalizzata l'autostrada, utliizzando le risorse a disposizione senza depauperare il territorio". Da Re afferma che al progetto, ormai in fase di appalto da parte dell'Anas, non ci sono alternative e ora la competenza è esclusivamente dell'Anas che ha voluto questo progetto, così spiega Da Re, come un traforo di servizio qual ora la galleria dell'autostrada non sia più utilizzabile; "chi sarà sindaco non potrà fare niente" conclude. Uno degli espropriandi avanza quindi la questione: "io cittadino di Vittorio Veneto devo quindi parlare con l'Anas e non con il Comune?". Tra il pubblico c'è chi si domanda quali interessi stiano dietro a questo progetto, che prevede tra l'altro un'uscita nei pressi dell'Italcementi: "che si voglia costruire un altro ipermercato?".

Claudia Borsoi

 


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