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28 marzo 2024

Treviso

Uffici postali della Marca: "Carenza di organico oltre il 20% e difficoltà nella distribuzione della posta"

I temi affrontati nel terzo congresso del sindacato dei lavoratori delle poste della Cisl

| Isabella Loschi |

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 Francesco Riva

 Francesco Riva segretario generale Cisl Slp

TREVISO - Carenza negli organici, trasformazione digitale, effetti sul personale dello sviluppo dell’e-commerce e conseguenze della pandemia. Questi alcuni dei temi al centro del terzo Congresso territoriale della Cisl Slp, il sindacato dei lavoratori delle poste della Cisl, che dà rappresentanza e tutela i dipendenti del gruppo Poste italiane e i lavoratori della comunicazione e della logistica postale, degli appalti e dei recapiti, svoltosi nei giorni scorsi a Volpago del Montello.

“Sia a Treviso che a Belluno - spiega il segretario generale Francesco Riva confermato alla guida del sindacato - siamo sotto di oltre il 20% rispetto al fabbisogno, con la conseguenza di carichi di lavoro straordinari, difficoltà nella distribuzione della posta, ma anche disservizi e code per l’utenza, soprattutto negli uffici di grandi dimensioni. Il problema è il turnover: a fronte dei tanti pensionamenti, vengono assunti portalettere part time o a tempo determinato, in una fase, tra l’altro, di profonda trasformazione del settore e del contesto in cui si lavora, con una spinta sempre più forte verso la digitalizzazione e la necessità di nuove competenze”.

La federazione conta 780 iscritti nelle province di Treviso e Belluno, in rappresentanza di 1.200 lavoratori in provincia di Treviso e 350 nel Bellunese. In dettaglio, nella Marca sono 770 i lavoratori fra direttori, personale di filiale e sportellisti che operano nei 185 uffici postali presenti nel territorio. Sono 346 i portalettere fissi, a cui si aggiungono una ventina di lavoratori di staff e 70 contratti a tempo determinato. In questi numeri il segretario generale della Slp territoriale ravvisa uno dei problemi principali del settore: la carenza di personale, soprattutto per quanto riguarda i portalettere.

“Lo stato di emergenza, con le conseguenti limitazioni imposte alle nostre libertà - prosegue Riva - ha impresso una forte accelerazione sull’utilizzo di internet e dei canali telematici per la vendita e l’acquisto di prodotti e servizi. Abbiamo assistito ad un ricorso ai negozi virtuali (App) che ha raddoppiato i volumi dei pacchi da recapitare ma di contro si è registrato l’acuirsi repentino del calo di circa il 30% dei volumi di posta tradizionale, raccomandate e assicurate”. “E’ necessario - conclude Riva - valutare una nuova riorganizzazione dell’intera filiera, con l’obiettivo di rivedere la figura del portalettere, svilupparne le potenzialità in attività diversificate, soprattutto in ottica del ricorso sempre più avanzato ai sistemi informatici e alle nuove trasformazioni digitali in continua espansione”.

 


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