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28 marzo 2024

Cronaca

Tumori infantili: Italia maglia nera in Europa. In 10 anni +90%

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Tumori infantili: Italia maglia nera in Europa. In 10 anni +90%

L'Italia è maglia nera in Europa per l'incidenza dei tumori in età pediatrica ed a pesare è sempre più il fattore dell'inquinamento ambientale tanto che, secondo gli ultimi dati del ministero della Salute, nelle aree più contaminate del Paese si è registrato globalmente un incremento anche del 90% di patologie tumorali in soli 10 anni.

 

La denuncia arriva dal convegno alla Camera dei deputati 'Emergenza cancro - Fattori ambientali modificabili e stili di vita non corretti', organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in collaborazione con Confassociazioni Ambiente. Secondo la mappa delle aree più contaminate presenti nel nostro Paese - associata all'eventuale rischio di sviluppare malattie oncologiche ed elaborata dal ministero della Salute nel 2016 - proprio in queste aree, più diffusi sono il cancro alla tiroide, alla mammella e il mesotelioma, causati dalla esposizione a sostanze tossiche, quali diossina, amianto, petrolio, policlorobifenili e mercurio. Ma l'allarme è soprattutto per i tumori dei bambini. Lo evidenzia, hanno sottolineato gli esperti, lo studio condotto in 62 Paesi dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), in collaborazione con l'Associazione Internazionale dei Registri del Cancro e pubblicato nel 2017 su Lancet Oncology.

 

La maggiore incidenza di tumori si registra nei bambini tra 0 e 14 anni e negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni nell'area del Sud Europa che comprende, oltre all'Italia, Cipro, Malta, Croazia, Spagna e Portogallo. Anche l'ultimo rapporto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) a cura dell'Istituito Superiore di Sanità rileva una "emergenza cancro" tra i più giovani.

I dati raccolti nel periodo 2006-2013 in 28 dei 45 siti italiani maggiormente inquinati hanno infatti sottolineato un incremento di tumori maligni del 9% nei soggetti tra 0 e 24 anni, registrando picchi del 50% per i linfomi Non-Hodgkin, del 62% per i sarcomi dei tessuti molli e del 66% per le leucemie mieloidi acute.

 

Generalmente si pensa al cancro come "a una malattia della terza età e si sostiene che il trend continuo di incremento di tumori nel corso del XX secolo in tutti i Paesi industrializzati possa essere spiegato mediante la teoria dell'accumulo progressivo di lesioni genetiche e il miglioramento continuo delle nostre capacità diagnostiche - afferma Ernesto Burgio, membro dell'European Cancer and Environment Research Institute (ECERI) di Bruxelles -. In genere si afferma che i tumori infantili sono una patologia rara. È opportuno però ricordare come, in termini assoluti, uno su 5-600 nuovi nati si ammalerà di cancro prima del compimento del quindicesimo anno d'età e come il cancro rappresenti la prima causa di morte per malattia nei bambini che hanno superato l'anno d'età". Proprio in questa fascia d'età, rileva l'esperto, "a partire dagli anni 1980-90, si è assistito a un aumento significativo della patologia tumorale".

 

Ma quali misure si possono adottare per limitare i danni dell'inquinamento? La prima mossa è "costringere le aziende produttrici a essere veramente ecosostenibili: pretendiamo, quindi, alimenti, elettrodomestici e prodotti di uso quotidiano che siano scientificamente validati da Enti pubblici italiani", dichiara Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Un forte peso ha poi il radon: "Il gas radon è un pericolo invisibile per la salute e un tema poco trattato, nonostante l'esposizione al gas presente nell'aria rappresenti il principale fattore di rischio di tumore polmonare dopo il fumo da sigaretta", spiega Antonio Federico, segretario della Commissione Ambiente della Camera. Quindi, sottolinea, "dobbiamo dotare ogni Regione di un piano di monitoraggio capillare sulle radiazioni da radon.

 

Inoltre, in Italia non esiste una normativa per quanto riguarda i parametri da rispettare nelle abitazioni. Fondamentale, quindi, mantenere alto l'interesse sul tema per intervenire sul piano normativo". Prioritario è anche agire per garantire la salubrità delle acque: "Bisogna offrire sistemi tecnologici per la rimozione di pericolosissimi contaminanti dell'acqua, mantenendo inalterati gli standard di qualità", conclude Vito Felice Uricchio, Direttore CNR IRSA.

 



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