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11 dicembre 2024

Cronaca

Trovati anche gli ultimi due dispersi, padre e figlio

Gli ultimi due corpi si trovavano vicino alla macchina, in garage

| Roberto Silvestrin |

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Trovati anche gli ultimi due dispersi, padre e figlio

ITALIA - Gli ultimi due corpi si trovavano vicino alla macchina, in garage. Prima è stato trovato il padre, Calogero Carmina, di 88 anni e poi il figlio Giuseppe di 59 anni. Adesso il numero delle vittime dell'esplosione di Ravanusa è ufficiale: sono nove le persone morte a causa della deflagrazione che sabato sera ha fatto crollare quattro palazzine nel cuore di Ravanusa, piccolo centro dell'agrigentino. Per tutta la giornata Eliana, la moglie di Giuseppe Carmina, accompagnata dalla sorella del marito, Suor Agata, ha sperato in un miracolo. Che non è arrivato. Nel pomeriggio, il sogno si è infranto con la notizia del ritrovamento dei due corpi. Giuseppe Carmina era papà di due bimbe di 5 e 7 anni. Una coppia molto affiatata che “viveva per quelle due bimbe”, dicono gli amici. Quella sera maledetta, Giuseppe, come ha raccontato il sindaco, Carmelo D'Angelo, era andato a trovare il padre per un saluto e per lasciare la sua auto per prenderne un'altra. Mentre i Vigili del fuoco continuano a scavare per estrarre i corpi, nella vicina scuola elementare, dipinta di blu cielo, dove vengono portate le salme, si riuniscono i familiari per una preghiera. Una scuola trasformata in un obitorio. Che in questi giorni ha ospitato sette cadaveri, oltre ai due ritrovati questa sera. Un dolore immenso. Oggi anche il Papa ha dato voce al suo dolore per i morti nella "devastante esplosione di alcuni edifici a Ravanusa".

 

Bergoglio, in un telegramma, ha fatto pervenire ai familiari dei morti "l'espressione del suo cordoglio e sentimenti di intensa partecipazione al dolore della popolazione". Il Papa, "che porta nel cuore la sofferenza di tante persone, causata anche dagli ingenti danni che gravano su molti, ha assicurato la sua preghiera di suffragio per le vittime e ha manifestato apprezzamento per quanto si sono prodigati nei soccorsi come pure per la colletta promossa dalla diocesi di Agrigento". Francesco ha dunque invoca il “conforto divino per quanti soffrono”. Prosegue a ritmo serrato l'inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo Intanto, prosegue a ritmo serrato l'inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, coordinata dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dalla pm Sara Varazi. I magistrati si sono affidato a un pool di periti che stanno studiando da giorni le mappe della rete a gas metano di Ravanusa, gestita da Italgas. "Non ci sono state segnalazioni ufficiali di perdite di gas - dice il colonnello Vittorio Stingo, Comandante provinciale - anche se diversi abitanti ci hanno detto che nei giorni precedenti c'era puzza di gas. Adesso andrà verificato come la manutenzione dell'impianto sia stata eseguita, non solo nei giorni precedenti all'esplosione ma anche prima. Abbiamo l'obbligo di proteggere tutta la popolazione e portare la verità, restituendo un po' di serenità a questo paese".

 

Sono 142 i Vigili del fuoco in azione per tutta la giornata, a Ravanusa, tra le macerie dove è avvenuta l'esplosione. Tra i 142 vigili del fuoco ci sono anche 40 pompieri dell'Unità speciale di ricerca e soccorso e quindici operatori sono specializzati nella conduzione dei mezzi per il movimento terra. Infine sono in azione anche 9 cinofili. E' stato proprio il cane labrador Luna a trovare ieri mattina i corpi sotto le macerie di quattro vittime. Avviata dalla Regione una raccolta fondi Intanto, i Carabinieri hanno intensificato i controlli anti-sciacallaggio nei dintorni della zona in cui è avvenuta l'esplosione, per proteggere le case degli sfollati, oltre cento in tutto. Questa mattina alcuni sospetti che si aggiravano nei pressi delle abitazioni sgomberate sono stati identificati e allontanati. Nel frattempo, la Regione Siciliana ha avviato raccolta fondi per ricostruire alloggi crollati Una raccolta fondi per la ricostruzione degli alloggi crollati nell'esplosione di Ravanusa di sabato scorso. Ad avviarla è la Protezione civile della Regione Siciliana, che ha attivato un conto corrente bancario dedicato per le donazioni. Questo l'Iban: IT 18 B 02008 04625 000105458608.

 

(dall'inviata Elvira Terranova)

 


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