CASTELFRANCO - Al momento non sono stati segnalati indagati in relazione al decesso della 37enne farmacista Serena Fasan, trovata senza vita dal compagno Matteo Piva verso le 17 di mercoledì nella loro abitazione di via Ponchini.
Quella sera sul posto c’era anche il pm di turno, Mara De Donà. Sta valutando tutti i documenti e valutando le dichiarazione dei familiari prima di procedere. Il compagno ha segnalato di essere stato lui il primo a soccorrerla: ma non si capacita di quanto successo. Le ipotesi sono al vaglio ma attende l'autopsia per capire davvero cosa è accaduto. 

Sul corpo della donna sono stati rinvenuti i segni compatibili con la caduta. Destano tuttavia sospetti i segni ritrovati sul collo: per questo sarà predisposta l’autopsia affidata all’anatomopatologo Alberto Furlanetto.
Da capire se si tratti di segni compatibili con un tentativo di soffocamento o se si tratta dei segni del tentativo di rianimare la donna.

Il 55enne zio della donna, Simone Fasan, a poche opre di distanza da questa tragedia, dapprima aveva tentato il suicidio in casa, tramite impiccagione nel grage della sua abitazione di Salvarosa. Era stato salvato dal fratello.
In preda all’agitazione nel cuore della notte è uscito di casa. E si è lasciato cadere dal famigerato ponte del torrente Astego, a Crespano, nel comune di Pieve del Grappa. Un luogo tristemente noto per tanti suicidi accaduti negli anni. 

Il corpo era stato trovato dai Carabinieri verso le tre di ieri notte, nel frattempo chiamati dai familiari che non l’avevano più visto rientrare in casa.

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