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29 marzo 2024

Nord-Est

Trovata morta in casa ex dipendente Casinò di Venezia

La vittima avrebbe aperto la porta al suo assassino

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Trovata morta in casa ex dipendente Casinò di Venezia

(di Rosanna Codino) VENEZIA - Il corpo stesso a terra a faccia in giù, una cordicella all'altezza della gola. Così è stato trovato il cadavere di una anziana di 81 anni, Francesca Vianello, all'interno del suo appartamento di Mestre, nel centralissimo Corso del Popolo. A fare la scoperta sono stati i vigili del fuoco, allertati da una amica che non riusciva a mettersi in contatto telefonico con lei e aveva tentato invano di aprire la porta dell'abitazione, al sesto piano. Il cadavere era in un piccolo corridoio tra la zona giorno e quella notte. A fianco i cassetti di un comò aperti, il contenuto sparso in modo confuso, come se qualcuno vi avesse rovistato dentro. La vittima era una pensionata del Casinò di Venezia, che i vicini descrivono come senza problemi economici, socievole ma riservata.

 

Era dal giorno di Santo Stefano, raccontano le sue dirimpettaie di pianerottolo, che la donna non si faceva vedere in giro. Sia il fatto che l'anziana sia stata presumibilmente soffocata mentre dava le spalle al suo omicida che la presenza delle chiavi nella toppa interna lasciano immaginare agli uomini della squadra mobile e della Polizia scientifica, sul posto con il pm di turno per molte ore, che a compiere l'assassino possa essere una persona che Francesca Vianello conosceva molto bene. Di cui si fidava, al punto da avergli aperto senza alcun timore l'uscio di casa. Per ora il capo della squadra mobile, Angela Lauretta, si limita a dire che si tratta presumibilmente "di una morte violenta", e che sono in corso accertamenti per capire se dall'abitazione manchi qualcosa di valore.

 

La casa si trova all'interno di uno stabile degli anni '60, decoroso ma non certo lussuoso, il cui portone è posto tra una gelateria, in questi giorni chiusa per ferie, e un negozio di parrucchiera, nel pieno centro di Mestre. I vicini riferiscono che nello stesso palazzo, molto frequentato, si troverebbe ai domiciliari un uomo coinvolto nell'assalto, nel giugno 2014, alla Tupperware di Ponzano. In quella occasione quattro banditi a volto coperto e armati di pistola si impossessarono di 20 mila euro, dopo aver preso in ostaggio una dipendente dell'azienda.

 



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