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29 marzo 2024

Treviso

A Treviso vola la produzione industriale del manifatturiero

Nel secondo trimestre la produzione cresce del +7,8% e gli ordini si allungano

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

manifatturiero

TREVISO - Il secondo trimestre si chiude con una crescita di produzione e fatturato ad ulteriore velocità rispetto alla prima parte del 2021 per il manifatturiero trevigiano.

A confermarlo sono i numeri: a Treviso la produzione aumenta del +7,8%; a Belluno l’incremento è del +7,2%. Il grado di utilizzo degli impianti si porta a quota 77-78% in entrambe le province. Si allunga ulteriormente il portafoglio ordini, che arriva a garantire 2 mesi di produzione. La ripartenza dell’occhialeria si consolida: oltre l’80% delle imprese intervistate segnala produzione in aumento nel trimestre in esame; riparte anche la domanda estera di macchinari industriali, in aumento per il 75% delle imprese intervistate.

Sono numeri positivi quelli della Camera di Commercio di Treviso-Belluno analizzati attraverso l’indagine VenetoCongiuntura, curata da Unioncamere regionale. Il campione di riferimento, nel trimestre in esame, consta di 1.908 imprese sopra i 10 addetti: 411 quelle trevigiane (cui fanno riferimento 19.600 addetti) e 65 quelle bellunesi (cui fanno riferimento 3.400 addetti).

“I dati parlano da soli – commenta Mario Pozza, presidente appena riconfermato della Camera di Commercio di Treviso-Belluno - gli imprenditori bellunesi e trevigiani guardano con ottimismo anche al terzo trimestre: un trimestre che sconterà solo di striscio quella che una volta si chiamava “pausa estiva”, visto che quasi la maggioranza delle imprese intervistate prevede la produzione ulteriormente in crescita”.

Un sentiment che viene corroborato dall’indagine Ihs-Markit sul manifatturiero italiano, resa nota il 2 agosto anche per luglio il comparto è in forte crescita, sebbene con qualche indizio di rallentamento determinato dai ritardi delle catene di fornitura e dalle pressioni inflazionistiche sulle materie prime.

“In effetti – avverte Pozza – pur con un quadro statistico così favorevole, non dobbiamo dimenticare i diversi fattori critici che possono condizionare la tenuta nel tempo di questa ripresa: la carenza e i rincari delle materie prime sono un primo fattore, che fatica a normalizzarsi, nonostante alcune previsioni parlino di una ridiscesa dei prezzi entro l’anno. Poi c’è sicuramente l’andamento delle campagne vaccinali a livello mondiale soprattutto fra le economie emergenti, potrebbero innescare una decelerazione della domanda internazionale.

“Ecco allora – conclude Pozza – che in questo scenario, ancora esposto all’incertezza al di là del positivo momento congiunturale, diventano quanto mai importanti le occasioni offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

 


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