Treviso, striscione contro i controlli per il rispetto della quarantena, Conte:"Dobbiamo tutelare la salute pubblica"
Autore dello striscione apparso a Frà Giocondo il movimento Mascherine Tricolore
| Isabella Loschi |
TREVISO - Uno striscione appeso sulle mura cittadine all’ingresso di porta Fra Giocondo è apparso ieri sera a Treviso. Autori del gesto i militanti delle Mascherine Tricolori Treviso.
"Orwell 1984: Conte ti sta guardando”, hanno scritto sullo striscione che contesta i controlli attuati dall’amministrazione cittadina per verificare il rispetto dell’obbligo di quarantena da parte dei trevigiani positivi al Covid. Ricordiamo che rimanere in casa durante il periodo di quarantena è un obbligo di legge e il mancato rispetto di tale obbligo può comportare sanzioni penali ed amministrative.
“Non bastavano le restrizioni del governo - dicono in una nota le Mascherine tricolori - i coprifuoco e le festività abolite, ci mancava il controllo totale del libero cittadino che libero oramai non è più. Cittadino che, secondo il sindaco Conte, evidentemente è diventato una delle cause principali dell'aumento dei contagi nella marca trevigiana e che per questo deve perdere ogni diritto alla privacy e ricevere una stretta sorveglianza”. Se da un lato è vero che stiamo vivendo una grave emergenza sanitaria, dall'altro però non possiamo tollerare situazioni al limite della dittatura”.
Immediata la replica del sindaco Mario Conte: “Non conoscevo il Movimento Mascherine Tricolori. Credo però che considerare dei controlli stradali per individuare eventuali persone che violano la quarantena (favorendo così il contagio e il dilagare del virus) attraverso una comparazione con la specifica banca dati "un comportamento del sindaco al limite della dittatura", sia veramente fuori da ogni logica. Fuori dal mondo".
"Il targa system - chiude il sindaco - viene utilizzato quotidianamente a tutela della sicurezza pubblica, come deterrente, nella prevenzione e nella repressione di condotte illecite o non conformi a codici e regolamenti. Qui dobbiamo uscire dall’emergenza”.