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25 aprile 2024

Treviso

Treviso, la pala di Tiziano torna a splendere

Svelata dopo un anno di restauro l’Annunciazione, l'opera del 1520 patrimonio della cattedrale di Treviso

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Annunciazione di Tiziano

TREVISO - La prima scoperta risale all’estate scorsa, durante i primi passi del restauro: l’iscrizione a caratteri umanistici rimasta nascosta per secoli, “Titianus pinxit MDXX” (la firma dell’artista e la data della consegna dell’opera) ben leggibile in basso a destra. E ieri a Treviso l’Annunciazione di Tiziano, patrimonio prezioso della cattedrale di Treviso, è stata svelata in tutta la sua bellezza ritrovata. I lavori, iniziati lo scorso giugno e durati quasi un anno con alcuni momenti di rallentamento, dovuto anche alla pandemia, hanno impegnato una squadra di quattro restauratori e sono stati sostenuti da “Save Venice”, e in particolare dal generoso contributo di Christopher Todd Page, per un totale di 69mila euro. Save Venice è un’organizzazione statunitense non-profit, dedita da più di 50 anni ad attività di conservazione e restauro di opere d’arte e di architetture.

L’opera del 1520 è conservata nella cappella Malchiostro della cattedrale di Treviso, dove si è svolto il lavoro di restauro, così che in quest’anno i visitatori hanno potuto osservare il lavoro dei professionisti da una “finestra” aperta sul cantiere. Oggi la pala si presenta con una straordinaria luminosità, ricca di colori brillanti e sfumature che ne hanno “modificato” la spazialità. “Questo intervento - ha ricordato don Paolo Barbisan -, reca grandi novità alla conoscenza dell’opera e segna l’inizio di una necessaria valorizzazione della Cappella Malchiostro della Cattedrale, nella quale l’armonico dialogo tra l’architettura lombardesca e l’arte di Tiziano e Pordenone dà origine ad uno dei luoghi più suggestivi della città”. E proprio il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha ringraziato quanti hanno lavorato per il restauro e quanti si impegnano a valorizzare e a far conoscere i tesori della città, come i volontari di “Chiese aperte”, ricordando l’importanza di condividere un percorso e un obiettivo.

 



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Isabella Loschi

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