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19 aprile 2024

Treviso

Treviso, ecco il piano della Protezione civile per affrontare le calamità

Servirà ai cittadini in caso di alluvioni, incendi o gravi emergenze

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Treviso, ecco il piano della Protezione civile per affrontare le calamità

TREVISO - Quattro aree di attesa e di ricovero per mettere in sicurezza i trevigiani conto le emergenze come ad esempio calamità naturali, alluvioni, inondazioni, incendi e terremoti. E’ stato presentato il piano comunale della Protezione Civile Treviso prendendo in esame le criticità delle varie zone della città e identificato i modelli di comportamenti virtuosi che i cittadini devono mettere in atto per mettersi in sicurezza e salvaguardare i propri beni. Il Piano individua i rischi a cui è soggetto il territorio comunale, prendendo in esame dettagliatamente le conseguenze derivanti da possibili eventi calamitosi.

Tra gli eventi presi in esame dettagliatamente, il rischio neve, gli incidenti stradali rilevanti, la possibilità di grossi black-out, le inondazioni e le alluvioni, il rischio sismico. Particolare attenzione è stata posta nella individuazione delle 73 aree di attesa, dove garantire la prima assistenza alla popolazione, delle quattro aree di ricovero, individuate a Prato della fiera, lo stadio di rugby di Monigo, il parco Ali Dorate e il campo sportivo della chiesa Aurora, dove in caso di emergenza verrebbero installati i primi cambi base e delle due aree di ammassamento per i soccorritori provenienti dalle varie organizzazioni provinciali, regionali e nazionali. Caratteristica peculiare, che ha richiesto un notevole sforzo organizzativo, è stata la cosiddetta “micro-zonazione sismica”, cioè l’esame particolareggiato, zona per zona, della suscettibilità sismica e degli edifici interferenti, che possono cioè, in caso di crollo, interrompere la percorribilità di alcuni assi viari ai mezzi di soccorso. Treviso infatti è passata dalla zona 2 a zona 3, con più elevato rischio sismico.Un lavoro, quest’ultimo, che ha visto i volontari della Protezione civile di Treviso, coordinati dagli uffici comunali, esaminare, strada per strada ed edificio per edificio, l’intero territorio urbano.

“Il Piano ha impegnato volontari e tecnici per 2500 ore: ora abbiamo a disposizione un documento in grado di aumentare la sicurezza della collettività”, ha detto il sindaco Mario Conte. “Per questo abbiamo deciso di presentarlo quartiere per quartiere, adattando i contenuti alle caratteristiche delle varie zone della città che, in virtù della presenza di terreni, corsi d’acqua o fabbricati di vario genere possono cambiare. Saranno appuntamenti molto importanti, di presentazione ma anche di condivisione”. Il ciclo di incontri, che inizierà dal quartiere di Canizzano giovedì 31 marzo alle ore 20.30 nella sede della Pro Loco (via Canizzano 110), proseguirà poi con Sant’Angelo per primo, il 21 aprile.

“L’incontro sarà, di volta in volta, centrato sulle criticità dell’area, illustrando tutti quegli elementi che possono interessare agli abitanti come le aree di attesa e di ricovero, punti critici, modalità di avviso alla popolazione, contatti a cui rivolgersi per ricevere informazioni”, spiega il coordinatore della Protezione Civile di Treviso, Riccardo Mastronicola - “Un vademecum, dunque, che servirà ai cittadini per affrontare con un approccio proattivo le emergenze tipiche del nostro territorio, quali allagamenti dovuti a forti temporali, incendi boschivi soprattutto nell’area del parco del Sile, o danni da forte vento”.

 


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