Treviso, coppia di anziani sfrattati, protesta dei centri sociali. Conte: "Comuni lasciati soli, rischiamo che ci esploda una bomba sociale"
Giovedì mattina l'ennesimo sfratto a Santa Bona, il sindaco: “Serve una nuova politica nazionale per la casa"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Ancora uno sfratto a Treviso. Una coppia di anziani giovedì mattina, 13 giugno, è stata sfrattata da un’appartamento via Corder nel quartiere di Santa Bona. Sul posto sono intervenuti gli attivisti del centro sociale Django che hanno poi protestato davanti alla sede dell’assessorato ai Servizi sociali.
Sul caso è intervenuto il sindaco Mario Conte: “La situazione sul fronte dell’abitare sta diventando esplosiva e il Comune non può gestire anche l’emergenza degli sfratti per morosità, effettuati senza preavviso, da locazioni private”. “I comuni vengono lasciati soli e senza risorse ad affrontare un tema che riguarda la fragilità e la povertà. I servizi sociali, che devono operare per aiutare, accompagnare e introdurre le persone in un percorso di recupero si trovano invece costretti a cercare soluzioni fra alloggi e B&B a chi si trova senza un tetto, da un momento all’altro. Ormai si lavora soltanto nell’emergenza, con tutte le conseguenze che ciò comporta. La gente, quando è in difficoltà, bussa alle porte del municipio”.
“Serve una nuova politica nazionale per la casa - aggiunge Conte - La gente finisce per strada e noi non possiamo permetterci di pagare ancora stanze o canoni sanzionatori ad Ater. È ora di sedersi attorno a un tavolo e parlarne tutti assieme, contando fra l’altro che in questo momento anche il mercato immobiliare si trova in una fase di stallo. Rischiamo che ci esploda in mano una bomba sociale”.
Foto d'archivio
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