Treviso, consumo di suolo: "La legge regionale esclude le opere di interesse pubblico"
Il consigliere comunale critica le troppe deroghe della legge: "Così i 2 ettari e mezzo del Terraglio Est non sono conteggiati"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Una cosa è il consumo di suolo reale, un'altra il consumo di suolo calcolato secondo la legge regionale (14/2017) targata Zaia "per il contenimento del consumo del suolo””.
Il consigliere comunale Domenico Losappio (gruppo misto) torna sulla questione dell’elevato sfruttamento di suolo a Treviso e della necessità di cambiare modificare la legge regionale per salvaguardare il territorio. L’amministrazione Conte ha più volte ribadito e dimostrato di aver ridotto il consumo di suolo e di aver messo un freno alla cementificazione. Ma, secondo Losappio, i calcoli dell’amministrazione sul relativo consumo di suolo si basano sulla legge regionale che “ha una marea di deroghe tra cui quello di escludere gli interventi o le opere di interesse pubblico, e di conseguenza c’è un'enorme discrepanza rispetto al suolo realmente consumato”.
Il consigliere cita un esempio: “I 2 ettari e mezzo che il Terraglio Est consumerà soltanto nel Comune di Treviso, per la legge regionale non esisteranno. Quell'opera secondo la normativa risulta a consumo di suolo pari a zero. Questo perché si tratta di un'opera di interesse pubblico”.
Per questo Losappio ha presentato un’interrogazione per chiedere a quanto ammoniti il consumo di suolo comunale complessivo, ovvero quello giù utilizzato per infrastrutture e immobili e quanta ne verrà occupata per i progetti approvati in base alla legge regionale. “Dopo la risposta ricevuta mi sembra chiaro che il nostro Comune non sa quale sia il consumo di suolo reale complessivo. Se è così, sul piano politico mi sembra incredibile che, a fronte di un 40% circa del suolo comunale consumato ( dato dell’ultimo rapporto Ispra che evidenzia come Treviso sia il quarto comune del Veneto per utilizzo di territorio rispetto al totale), chi amministra la nostra città non si ponga la questione di tenere conto della superficie già consumata e quella che lo sarà”.