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19 aprile 2024

Treviso

Treviso, carenza di poliziotti: "In dieci anni 97 in pensione, subito nuove assunzioni"

A lanciare l'allarme è il sindacato di polizia Silp Cgil Treviso: "Sicurezza del territorio e servizi a rischio"

| Isabella Loschi |

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questura di Treviso

TREVISO - Poliziotti in pensione e troppe poche sostituzioni. E così il personale di polizia della Questura di Treviso è passato da un organico di 338 persone nel 2011 ai 241 a giugno di quest’anno.

Ben 98 poliziotti in meno in dieci anni. A lanciare l’allarme sulla situazione è il sindacato di polizia Silp Cgil che ha presentato le carenze di organico a causa di tagli e mancate assunzioni e che chiede a gran voce la necessità di potenziare l’organico.

“Entro i prossimi sei anni andranno sicuramente in pensione altri 144 dipendenti, il 32,7% della forza lavoro attuale”, spiega Giovanna Gagliardi del Silp Cgil Treviso. “Di questi ben 100 sono attualmente in servizio in Questura che, avendo già perso 97 dipendenti andati in pensione, si troverebbe in sedici anni a perdere due terzi della forza lavoro. Nella Marca è attualmente in servizio un agente ogni 1.990 abitanti: se l’organico non verrà potenziato, fra sei anni il rapporto sarà di 1 a 2.954”.

La crescita della popolazione (+14.500 unità in 9 anni) ha comportato un significativo aumento del carico di lavoro: dalla prevenzione alla repressione dei reati, dall’ordine alla sicurezza pubblica. “Nel periodo di riferimento, è cresciuta anche la popolazione con cittadinanza straniera, dalle circa 10mila unità del 2010 alle 11417 del 2019, comportando un incremento del tempo di lavoro da dedicare alla gestione dei permessi di soggiorno. Complessivamente, alla crescita della popolazione è corrisposto un netto calo dell’organico della Polizia di Stato”, sottolinea il sindacato di polizia.

“Questa carenza crea difficoltà alla complessiva macchina della sicurezza sul territorio, allo svolgimento di tutte le attività amministrative interne e di quelle rivolte alla cittadinanza. Lo stesso problema, infatti, riguarda anche il personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, pesantemente interessato dai tagli imposti al pubblico impiego nel corso degli anni con il blocco delle assunzioni, con il rischio di non riuscire a erogare i servizi pubblici di competenza”.

Carenze registrate anche all’aeroporto Canova di Treviso, che a giugno ha riaperto dopo 15 mesi di stop imposto dalla pandemia. “In un solo mese sono transitati più di 90mila passeggeri, che potrebbero presto crescere e arrivare ai 3,3 milioni annui registrati prima del Covid. Nonostante il grande flusso, quattro dipendenti della Polizia di Frontiera di Treviso, su 50 totali, sono ancora aggregati alla Frontiera terrestre di Trieste. La ritrovata piena efficienza di volo - conclude il Silp - impone il ritorno immediato dei quattro dipendenti all’organico di Polizia trevigiano, anche considerando il sicuro aumento delle esigenze di servizio connesse con i piani di sviluppo dei soggetti economici operanti nello scalo”.

 


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