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09 settembre 2024

Treviso

"Treviso capitale della cultura ma senza cinema in centro e Bailo vuoto: bisogna fare di più "

Bazza, consigliera del Pd, critica verso l'amministrazione: "Noi esclusi dal dare un contributo serio al dossier per la candidatura a capitale della cultura"

| Isabella Loschi |

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 Carlotta Bazza

TREVISO - “Lo scorso 4 luglio Treviso si è candidata a capitale della cultura per il 2026: questo è ufficiale e quindi certo. Quello che rimane incerto e fumoso è l'iter per raggiungere questo prestigioso traguardo”. A sollevare dubbi sul modus operandi dell'amministrazione riguardo alla candidatura è Carlotta Bazza, consigliera comunale del Pd, che già a luglio aveva chiesto chiarimenti alla giunta Conte attraverso una interrogazione sul tema. “La risposta - spiega Bazza - è stata generica e molto poco dettagliata, tuttavia il sindaco Mario Conte, ovvero l’assessore alla cultura, dichiarava che avrebbe convocato una commissione apposita per discutere assieme a consigliere e consiglieri la definizione di questo ambizioso progetto”.  “La commissione per la candidatura di Treviso capitale della cultura è stata convocata solo il 22 settembre, tuttavia il dossier deve essere consegnato entro il 27 settembre senza darci così la possibilità di collaborare fattivamente alla definizione del progetto: troppo poco tempo per dare un contributo serio".

"Riflettendo sulla possibilità di successo di questa impegnativa sfida, mi sono chiesta come Treviso possa darsi un obiettivo così ambizioso quando non dispone più di alcun cinema nel suo centro storico". L’ultimo rimasto, il cinema Corso ha chiuso i battenti proprio questa estate. “La comunità trevigiana chiede con forza la riapertura di un cinema in città, non solo fonte di cultura e benessere psicologico per le persone, ma anche preziosa risorsa per valorizzare tutte le associazioni che contribuiscono alla vita culturale cittadina con eventi di grande spessore. È innegabile che una sala dedicata al cinema e, in generale, al linguaggio audio-visivo, che offrirebbe grandi opportunità di aggregazione sociale e condivisione culturale, non possa mancare in una città come Treviso, a maggior ragione in vista della nostra candidatura”, aggiunge la consigliera del Pd. 

"Spazi in città ce ne sono, ma ci dovrebbe essere anche una sincera e concreta volontà a realizzare il progetto, mettendo in campo investimenti sicuri e mirati. Penso al museo Bailo, per esempio, con le sue ampie sale recentemente restaurate, ma ancora vuote, dove propongo di eseguire un sopralluogo con chi di competenza, per valutare la possibilità di usufruire di alcune delle sale rinnovate, ma, ribadisco, ancora desolatamente inutilizzate. Si aprirebbe così alla cittadinanza un museo ancora troppo poco frequentato e “vissuto”, restituendo alle trevigiane e ai trevigiani una sede prestigiosa e accogliente e offrendo un'alternativa per sconfiggere la mancanza di offerta culturale diffusa”.

“Bisogna fare di più - conclude Bazza - avere volontà e visione lungimiranti, perché la cultura non può essere solo un “motore” per nutrire l'economia, ma deve essere un viatico per nutrire soprattutto i sentimenti, per superare i problemi legati al disagio e alla disgregazione sociale, in particolare giovanile. Non arrendiamoci alla chiusura del Cinema Corso e al suo messaggio di impoverimento culturale e sociale, chiediamo di fare di più”.


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