TREVIGNANO – Piano degli Interventi a Trevignano: mancavano le tecniche operative, così si è dovuto effettuare di nuovo la procedura. Lo segnala il gruppo di minoranza “Trevignano Viva”.

La prima adozione era avvenuta ad agosto del 2014, ma proprio in fase di osservazione è stata rilevata quella che Gianni Pellizzari di Trevignano Viva definisce «una grave mancanza».  

«Una nostra osservazione (allegata) che è stata accolta dalla maggioranza infatti evidenziava che in fase di adozione e pubblicazione del P.I. l’amministrazione Comunale non aveva provveduto ad adottare e pubblicare contestualmente agli elaborati del P.I. anche le Norme Tecniche Operative (previste espressamente dalla L.R. 11/2004 all’art. 15, comma 5^, lettera c) aggiornate in base alla cartografia del P.I., ed elaborato essenziale per l’attuazione del Piano stesso – spiega Pellizzari -. La maggioranza ha quindi dovuto prendere atto dell’irregolarità di procedura commessa e, per sanare l’evidente vizio di illegittimità, anziché approvare in via definitiva il P.I., ha ripetuto l’intero iter di approvazione del P.I. (adozione, pubblicazione e osservazioni, approvazione) provvedendo, nel Consiglio Comunale del 07.03.2015, ad una nuova adozione del P.I. corredato del complesso aggiornato delle Norme Tecniche Operative, con successiva pubblicazione del tutto per 30 giorni, cui seguirà un nuovo periodo di 30 giorni per le osservazioni».  

Che cosa sarebbe potuto accadere se non si fosse fatto un passo indietro?

«Un autogol – prosegue Pellizzari - che poteva essere evitato, con un buon risparmio di tempi e costi per la comunità e i cittadini interessati, se l’attuale Amministrazione  ci avesse fato ascolto quando più volte era stato fatto presente verbalmente dal nostro gruppo.

Per comprendere la gravità del fatto basti pensare che se un singolo cittadino avesse avuto interesse a presentare un ricorso al Tar al riguardo per contenziosi contro il Comune o privati, contestando la mancanza delle norme tecniche operative in sede di adozione e osservazione, ne poteva derivare l’illegittimità e quindi l’invalidità dell’intero strumento urbanistico, nonché quella dei singoli interventi previsti con  possibile rimessa in discussione degli interventi stessi e relativi accordi, e con danni incalcolabili per quelli già attuati o incorso di realizzazione.

Ora il piano degli interventi che è stato riadottato il 7 marzo 2015 dal Consiglio Comunale, verrà di nuovo pubblicato per 30 giorni e successivamente i cittadini interessati potranno fare nei 30 giorni successivi le osservazioni allo stesso. 

Ci riserviamo di analizzare in modo approfondito il piano e la sua procedura adottata in quanto ad una prima lettura superficiale sembrerebbe evidenziare altre  lacune e  incongruenze procedurali».