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19 marzo 2024

Treviso

Il trevigiano Augusto Segato: una vita votata al grande schermo

Intervista allo storico proiezionista del cinema Corso di Treviso

| Leonardo Beraldo |

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| Leonardo Beraldo |

Augusto Segato, proiezionista del Cinema Corso

TREVISO – Ha cominciato per caso al Centrale di Mogliano, nel 1969. Non aveva ancora diciotto anni, Augusto Segato, quando ha acceso per la prima volta un proiettore. “All’epoca c’era l’illuminazione a carbone, dovevo sempre stare in cabina a dare un occhio se filava tutto liscio”.

Trasferitosi a Treviso, dopo l’anno di leva militare e gli studi universitari interrotti a Padova, Augusto ha trovato lavoro prima all’Astra e poi all’Edison. “Negli anni ’80 è arrivata l’automazione e il riavvolgimento automatico delle bobine, che hanno garantito stabilità alla proiezione.” A cambiare non era solo il modo di lavorare ma anche la fruizione della sala da parte del pubblico. “Si riempiva ad ogni spettacolo, quando si finivano i posti a sedere si faceva stare il pubblico in piedi. Alcuni restavano seduti ad aspettare lo spettacolo successivo per riguardarsi il film. Poi, dopo l’incendio al Cinema Statuto di Torino, sono state varate nuove norme di sicurezza, e molte di quelle che erano considerate abitudini sono state vietate.”

Negli anni i cinema del centro storico hanno mano a mano chiuso i battenti, l’ultimo a resistere è il Cinema Corso in Corso del Popolo, dove ancora oggi Augusto lavora. “Qui ho visto nascere anche la proiezione digitale. Adesso basta schiacciare un tasto. L’origine artigiana della professione si è un po’ persa” ammette.

Dopo la pandemia da Coronavirus, il Cinema Corso deve ancora riaprire, anche se quest’estate ha collaborato alla realizzazione del Drive-In Treviso all’arena Aurora della Chiesa Votiva. Alla domanda su quali prospettive hanno le sale cinematografiche, vista la veloce diffusione delle nuove piattaforme di streaming come Netflix o Disney Plus, Augusto non si tira indietro: “Il cinema ha superato diverse difficoltà, dalla televisione alla nascita delle vhs. E’ rimasto sempre in piedi. Sicuramente è cambiato, ci sono state flessioni e risalite, ma la voglia di condividere il momento della visione, come lo soddisfa la sala cinematografica, cosa può farlo? Di certo non uno schermo in salotto o in camera da letto. Il cinema resta il cinema.” E se lo dice lui, c’è da fidarsi.

 


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