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29 marzo 2024

Nord-Est

Tre lavoratori in nero scoperti nel nuovo al laboratorio tessile

Due di questi erano privi del permesso di soggiorno o altro documento valido relativo al soggiorno in Italia

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Tre lavoratori in nero scoperti nel nuovo al laboratorio tessile

VICENZA - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nei giorni scorsi hanno effettuato un controllo presso un laboratorio tessile a Cassola e riconducibile a una ditta individuale avviata nel mese di dicembre 2022 e gestita da un cittadino di nazionalità cinese. Nel corso del controllo, i finanzieri del Gruppo di Bassano del Grappa hanno identificato 3 lavoratori “in nero” di nazionalità cinese, di cui due sono risultati privi del permesso di soggiorno o altro documento equipollente giustificante la loro presenza all’interno del territorio nazionale, e per questo denunciati alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, ai sensi dell’art. 10 bis del Testo Unico dell’Immigrazione. Denunciato alla medesima Autorità Giudiziaria anche il datore di lavoro, titolare della ditta individuale, per il reato previsto dall’art. 22, comma 12 del Testo Unico dell’Immigrazione, per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri - extra comunitari - privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato; è stata, altresì, formulata all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza una contestuale proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008, stante la presenza di personale in nero in misura superiore al 10% di quello presente sul posto. La parallela attività amministrativa, volta a riscontrare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela di lavoro e di legislazione sociale, ha consentito di irrogare al titolare della ditta individuale una sanzione complessiva di € 20.740,00 per l’impiego “a nero” dei tre lavoratori e per aver proceduto, nei loro confronti, al pagamento degli emolumenti senza l’utilizzo di metodi tracciabili.

Nel corso del sopralluogo tecnico, eseguito anche in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza, i finanzieri bassanesi hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza il laboratorio tessile e i macchinari ivi presenti, avendo riscontrato plurime e gravi violazioni delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Nello specifico, i locali di lavoro e gli annessi dormitori ricavati per il personale sono stati trovati in precarie condizioni d’igiene, mentre le aree adibite a lavoro sono risultate prive di un’idonea segnaletica di sicurezza, peraltro con le vie di fuga ostruite per via dell’accumulo di scarti di lavoro sul pavimento; ugualmente, le macchine da cucire sono risultate sprovviste di qualunque tipo di congegno di sicurezza. Inoltre, il datore di lavoro non ha sottoposto a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute, non ha verificato preventivamente la compatibilità delle condizioni di salute, non ha fornito i necessari dispositivi di protezione individuali (DPI) e neppure nominato alcuna figura normativamente prevista per la tutela dei lavoratori, in sostanza non adempiendo ai connessi obblighi di informazione, formazione e addestramento, di verifica periodica dell’impianto elettrico e di valutazione dei rischi. Alla luce dei predetti elementi, le Fiamme Gialle bassanesi hanno altresì denunciato il datore di lavoro per i reati concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui al D.Lgs. 81/2008. In definitiva, il bilancio complessivo dell’operazione di servizio è di 3 lavoratori in nero scoperti, dei quali 2 cittadini extracomunitari denunciati per ingresso e soggiorno illegale nello Stato poiché sprovvisti di permesso di soggiorno; denuncia del titolare di una ditta individuale per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri - extra comunitari - privi del permesso di soggiorno; irrogazione di una sanzione amministrativa di oltre 20.000 euro; sequestro preventivo d’urgenza di un laboratorio e di numerosi macchinari per violazioni alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, con contestuale denuncia del titolare per le norme concernenti la sicurezza sui luoghi di lavoro.

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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