Tragedia dopo la Cronoscalata Alpe del Nevegal: un morto e un ferito grave
Il ferito è un volontario di Vittorio Veneto
| Angelo Giordano |
BELLUNO-VITTORIO VENETO - Una giornata di sport e passione si è trasformata in tragedia pochi minuti dopo la conclusione della 50esima edizione della cronoscalata Alpe del Nevegal.
Oggi pomeriggio, intorno alle 15:30, un tragico incidente ha scosso l'atmosfera festosa che si era creata al termine della competizione automobilistica, che ogni anno attira appassionati e piloti da tutta Italia e oltre. La corsa, caratterizzata da oltre duecento bolidi che si sfidano lungo il suggestivo percorso dal rettilineo della Nogherazza fino all’hotel Pineta, si era conclusa senza incidenti e con grande successo. Gli spettatori e i partecipanti stavano già lasciando l’area, mentre gli organizzatori erano impegnati nelle ultime operazioni di smontaggio delle attrezzature di sicurezza lungo il tracciato.
Secondo le prime indiscrezioni, un mezzo con rimorchio, che trasportava volontari impegnati nel recupero delle attrezzature di sicurezza, si è improvvisamente ribaltato nei pressi della curva 7. Le cause esatte del ribaltamento sono ancora in fase di accertamento, ma una manovra errata potrebbe aver destabilizzato il rimorchio, provocandone il capovolgimento. Il bilancio dell’incidente è drammatico: un uomo, Manuele Micheletto, classe 1983, ha perso la vita sul colpo, mentre un altro, C.G., 49 anni, volontario di Vittorio Veneto, è stato trasportato in condizioni gravissime all’ospedale San Martino di Belluno.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi del Suem con l’elicottero, che ha effettuato il recupero del ferito con la massima urgenza. Anche i Carabinieri sono giunti rapidamente sul luogo dell’incidente per avviare le indagini e chiarire la dinamica dei fatti. I vigili del fuoco hanno assistito nelle operazioni di recupero e messa in sicurezza dell'area.
A seguito del tragico incidente, gli organizzatori hanno annullato le cerimonie di premiazione previste per le auto storiche e moderne, in segno di rispetto per le vittime e le loro famiglie.
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