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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Traforo, si inizia con gli esplosivi. "Piccoli terremoti" scuotono la città

Geologo e ingegneri: "Pericolo per l'acqua potabile"

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Traforo, si inizia con gli esplosivi.

VITTORIO VENETO - Manca un progetto, ma l’esplosivo c’è. Nonostante non si sappia dove sbucherà la strada, i lavori per la statale 51 “di Alemagna” proseguono. A rilento rispetto alle previsioni che vedevano il cosiddetto “Traforo di Sant’Augusta” concluso ad agosto 2016, ma vanno avanti. E da domani si passa alle maniere forti: all’utilizzo dell’esplosivo.

Ad annunciare le imminenti esplosioni è Anas, che avverte i cittadini che da domani, mercoledì 11 ottobre, la città sarà scossa da rumorosi scoppi che verranno annunciati con un doppio suono di sirene. L’esplosivo sarà utilizzato sul fronte nord della galleria che sta prendendo forma in località La Sega, ma il rumore echeggerà in gran parte della città. “L’innesco delle mine e l’ultimazione della fase di brillamento - informa Anas - saranno preannunciati tramite segnali acustici emessi per mezzo di sirena. Dapprima, verranno emessi due segnali acustici prolungati, intervallati da una pausa di qualche secondo, che serviranno da preavviso alla cittadinanza dell’imminente brillamento, che avverrà pochi secondi dopo. Dopo circa 20 minuti, verrà emesso un terzo segnale acustico prolungato, che sancirà l’ultimazione della fase di ‘sparo’”.

 

I residenti sentiranno due volte la sirena, poi lo scoppio, e poi nuovamente la sirena. Il tutto avverrà solo nei giorni lavorativi, dopo le 7.30 di mattina e prima delle 10 di sera. I cittadini che abitano a Nord di Vittorio faranno qualche salto in alto durnate il giorno ma sono comuqnue più fortunati di quelli che risiedono a Sant’Andrea, i quali proprio a causa di esplosioni, botti e rumori assordanti provocati dal cantiere sud del Traforo negli ultimi mesi hanno passato notti insonni.

 

Ma il rumore è il problema minore nell’utilizzo dell’esplosivo per lo scavo della galleria. Come aveva spiegato il geologo Antonio Della Libera, e come avevano ribadito gli ingegneri Ernesto Segat e Luciano Longo, questo sistema di scavo costituisce “un pericolo per l’acqua potabile”. “Gli scoppi – aveva spiegato Della Libera – sono come dei piccoli terremoti locali che potrebbero avere al pari delle ripercussioni sulle sorgenti e sulle vene d’acqua”. Le preoccupazioni del geologo erano state condivise dall’ingegnere Ernesto Segat: “Ritengo che il pericolo di intaccare il fragile sistema idraulico fatto di piccole fonti, sparse sull’intero versate nord del Colle e legate storicamente e funzionalmente ai piccoli borghi di mezza Costa sia reale e assolutamente da accertare e approfondire”, aveva dichiarato. Ai due si era aggiunto l’ingegnere Luciano Longo, che aveva proposto un metodo alternativo, più efficace, meno pericoloso e meno costoso, per proseguire con lo scavo della galleria, suggerendo l’utilizzo del martellone.

Preoccupazioni e proposte, però, sono rimaste inascoltate e Anas, armata di esplosivo, domani inizierà a “bombardare” il colle. Le falde acquifere superficiali reggeranno? Incrociamo le dita.

 


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