Traffico di droga: scoperti e fermati due gruppi criminali. Uno era attivo anche a Treviso
L'operazione delle forze dell'ordine è partita da Torino
TORINO-TREVISO - Le forze dell'ordine, con il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia torinese, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di 12 persone in diverse regioni italiane, tra cui Piemonte, Veneto e Puglia. I sospettati sono gravemente indiziati di far parte di due associazioni per delinquere specializzate nel traffico e nella commercializzazione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, principalmente hashish.
Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, hanno rivelato l'esistenza di due presunti sodalizi criminali, entrambi composti da individui di nazionalità marocchina. Il primo gruppo aveva la sua base logistica principale a Torino e provincia, con depositi utilizzati per il traffico illecito e contatti in altre regioni, tra cui il Veneto, con ramificazioni a Venezia, Treviso e Pordenone. Questo gruppo era caratterizzato da notevoli risorse economiche e capacità organizzative.
Il secondo gruppo operava principalmente a Torino e provincia, con collegamenti in Lombardia e Toscana. Si ritiene che faccia parte di una più ampia organizzazione transnazionale che opera in Spagna e riceve i proventi delle attività di spaccio.
Entrambi i gruppi criminali erano coinvolti nell'importazione e nel traffico di hashish, con distribuzione in varie regioni del Nord Italia, inclusi Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto e Friuli Venezia-Giulia. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati considerevoli quantitativi di stupefacenti.
Le operazioni di arresto e perquisizioni hanno portato alla scoperta di ulteriori depositi di hashish, con quantità significative sequestrate. Complessivamente, il valore stimato delle sostanze stupefacenti sequestrate supera gli 11 milioni di euro. I sospettati sono stati arrestati in quanto ritenuti gravemente indiziati di colpevolezza e sussisteva il pericolo di fuga e la possibilità di reiterazione delle condotte criminali.