Torturano e rapinano senza fissa dimora, cinque fermi
La vittima fu protagonista di un vano tentativo di salvataggio in un fiume
| Ansa |

VERONA - Cinque fermi nei confronti di altrettanti giovani di nazionalità marocchina, accusati di rapina aggravata, tortura e lesioni permanenti ai danni di un connazionale senza fissa dimora, sono stati eseguiti dalla Polizia di Verona, su disposizione della Procura. Un sesto uomo del gruppo, anch'egli destinatario del fermo di indiziato di delitto, è attualmente ricercato.
Tutto è avvenuto di notte, in un edificio abbandonato di Verona, dove la vittima, stava dormendo. I sei connazionali lo hanno sorpreso senza dargli il tempo di reagire, e dopo averlo immobilizzato legandogli mani e piedi, si sono scagliati contro di lui con bastoni e bottiglie ferendolo gravemente, fino a provocargli una deformazione permanente al viso.
Prima che il giovane riuscisse a scappare, lo hanno rapinato dello smartphone e di 400 euro. Il 26enne marocchino vittima dell'agguato, si era reso protagonista, lo scorso 19 maggio, del vano tentativo di salvataggio di un ragazzo somalo finito nel canale Camuzzoni che risulta tuttora disperso. In quel tragico evento, era annegato anche un altro ragazzo, originario del Benin, il cui corpo era stato recuperato poche ore dopo nelle acque del canale.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo