Torna “Fai un giro in villa”, il Festival Laboratorio del Vivere la Villa Veneta.
Dal 20 al 28 febbraio al via la quarta edizione interamente digitale organizzata Presidenza FAI Veneto e dai Gruppi FAI Giovani.
| Ilaria Frare |
VENEZIA - Nove appuntamenti online alla scoperta delle Ville Venete e i loro giardini con partenza sabato 20 febbraio dalla bellissima Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia, in provincia di Padova. Il festival si concluderà il 27 febbraio “Vivere in una villa oggi”, una tavola rotonda con i proprietari di villa Tiepolo Passi, villa Gera e Castello di Collalto, e il 28 febbraio con “L'investigaVilla”, evento gaming tra indizi e testimonianze di personaggi misteriosi.
“Il difficile momento sanitario non ha fermato le urgenze legate alla memoria artistica del nostro paese e le emergenze legate al paesaggio e all’ambiente” racconta Ines Lanfranchi Thomas, presidente del FAI Veneto “Non si sono fermate neanche le idee, l’intraprendenza e la passione dei volontari FAI spingendoli a confrontarsi con le attuali restrizioni per realizzare una quarta edizione del Festival accattivante come sempre ma anche sicura. L’anima del festival sono i giovani. A loro va il mio grazie. Con impegno e fantasia, i Gruppi Giovani del FAI Veneto hanno reso possibile questo evento! Il loro sprint si sente: la visita in villa si fa racconto, incontro, storia, gioco.”.
Un'iniziativa sempre più giovane dunque che ha coinvolto tutti e otto i Gruppi FAI Giovani del Veneto, ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che mettono disposizione la loro formazione e professionalità in modo volontario, per la realizzazione di eventi, progetti, momenti di convivialità e riflessione sulla cultura e sull'ambiente.
La partecipazione all'evento è libera previa prenotazione sul portale fondoambiente.it. Le donazioni raccolte saranno invece devolute a Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, un alpeggio con malga sul Massiccio del Monte Grappa a Quero in provincia di Belluno, donato al Fondo Ambiente Italiano nell’aprile 2015 dai fratelli Liliana e Bruno Collavo, che hanno così voluto onorare la memoria dei loro genitori.
L’impegno per Monte Fontana Secca rientra nel “Progetto Alpe. L’Italia sopra i 1000 metri” nato lo scorso anno con l'obbiettivo di contribuire alla tutela e valorizzazione delle terre alte nelle aree interne d'Italia. Si tratta infatti di zone spesso spopolate e trascurate ma che sono ancora custodi e guardiani di un capitale naturale e culturale straordinario.