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28 marzo 2024

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Tokyo 2020, Tamberi in finale salto in alto: "Non vedevo l'ora"

"Ho dato l'anima negli ultimi cinque anni per essere qui, è stata una strada infinita e ora sono qui, pronto per vivere quel giorno che chiamavo sogno e oggi chiamo obiettivo"

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Gianmarco Tamberi

TOKYO - Gianmarco Tamberi si è qualificato per la finale del salto in alto ai Giochi di Tokyo 2020. Dopo un errore a 2.28, l'azzurro ha superato la misura, che gli consente di entrare nella finale per una medaglia in programma il 1 agosto.

"Aspetto questa finale da troppo tempo per non divertirmi. Non vedevo l'ora, ho dato l'anima negli ultimi cinque anni per essere qui, è stata una strada infinita e ora sono qui, pronto per vivere quel giorno che chiamavo sogno e oggi chiamo obiettivo. Sono contento di potermi giocare le mie carte" le parole di Tamberi. "Non sorrido troppo perché non è stata una bella gara - ha detto l'azzurro alla Rai - ma l'importante era qualificarsi. I salti sono stati tutti brutti, dal primo all'ultimo, ma l'importante è essere in finale".

"Devo concentrarmi su me stesso, so di stare molto bene. Anche oggi ho dimostrato di poter saltare alto. Sono entrato in finale, oggi obiettivo era quello, speravo di trovare delle conferme durante la gara. Cosa ho detto durante la gara? 'Mamma mia che schifo'. Volevo trovare un salto giusto per andare in alto. Nell'avvicinamento a queste Olimpiadi questa estate ho fatto schifo, pensavo di trovarmi in una forma splendida, ma l'importante è saltare bene dopodomani. So di stare bene, i salti in allenamento sono molto buoni" ha detto Tamberi.

"L'impatto con i Giochi? Un'emozione unica. Quando sono arrivato ho fatto un respiro profondo... e ho detto è il momento. Ho fatto di tutto per stare qua, ho sputato sangue. Non vedevo l'ora di esserci", ha aggiunto il saltatore azzurro che non è soddisfatto della sua prestazione, ma esclude l'ipotesi che si tratti di un blocco mentale: "Nelle gare importanti non ho mai avuto paura in 10 anni di carriera. E' solo un problema tecnico: devo trovare i giusti spazi e tempi, le giuste sensazioni per sbloccarmi, è successa la stessa cosa anche a Portland 2016. La pedana era molto buona e non poteva essere altrimenti. Al caldo sinceramente non sono stato a pensare... Io sono pronto a qualsiasi cosa".

 

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