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25 aprile 2024

Mogliano

Texa rifiuta il confronto con il sindacato sull’integrativo, Fiom "Pronta a dare battaglia"

Sul tavolo della trattativa negata: smart working, piano welfare, premio di risultato

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 Enrico Botter

MONASTIER - Entrato per la prima volta in assoluto alla Texa di Monastier il sindacato chiede ai vertici della società leader nel settore della diagnostica per automotive di avviare un percorso per l’istituzione di un contratto collettivo aziendale, ma trova la porta chiusa.

 Il 3 novembre scorso le rappresentanze territoriali della categoria e la delegazione sindacale composta da 6 Rsu della Fiom Cgil, elette a febbraio 2020, hanno incontrato l’azienda che conta circa 600 dipendenti nella sede di Monastier, per, spiega il leader della Fiom Cgil trevigiana Enrico Botter, "avviare una trattativa, per la definizione di un contratto collettivo aziendale che, nel rispetto delle regole stabilite dal contratto nazionale di lavoro, vada principalmente a definire regole chiare e condivise per lo smart working anche al di fuori dell’attuale stato di emergenza determinato dal Covid 19, un piano welfare articolato su più beni e servizi e non soltanto legato alla logica del buono carburante e un premio di risultato su più indicatori per la redistribuzione della produttività aziendale".

“Una contrattazione aziendale dunque - spiega Botter - che sappia migliorare la redistribuzione della ricchezza prodotta, ma che ponga anche l’accento, in termini di risposte concrete, alle condizioni lavorative e in particolare al rapporto tra i tempi di vita e lavoro”. “L’incontro, infatti, è stata l’occasione per fare un bilancio dell’attuale situazione epidemiologica e di come quest’ultima stia condizionando l’attività aziendale e fortunatamente, nonostante le grandi incertezze della fase e dei mercati, la solidità e la reattività dell’impresa è stata tale da permettere una sostanziale tenuta dei conti aziendali".

"Nonostante la tenuta della produttività aziendale e il quotidiano impegno dei lavoratori in questa difficilissima fase emergenziale, Texa si è detta indisponibile ad avviare tale confronto e a comprendere le ragioni dei propri dipendenti. Tale chiusura da parte dell’impresa a qualunque forma di dialogo e confronto potrebbe portare a future iniziative di rivendicazione e protesta da parte die lavoratori".

 



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