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24 aprile 2024

Treviso

Terraglio Est: “Consumo di suolo e cemento, serve davvero quest'opera?"

Losappio: "Circa due ettari e mezzo di consumo di suolo nel solo Comune di Treviso, che secondo la legge regionale saranno equivalenti a zero"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Terraglio Est: “Consumo di suolo e cemento, serve davvero quest'opera?

TREVISO - Il progetto del Terraglio est va avanti. La futura e discussa opera è stata presentata nel corso della Commissione lavori Pubblici a palazzo Rinaldi.

Tra osservazioni e indicazioni tecniche sono emerse ancora critiche sul progetto che unirà Casier e la tangenziale con un sottopasso nel quartiere di Sant’Antonino.

Per il consigliere Domenco Losappio (gruppo Misto) sarebbe necessario riflettere sulla reale necessità del Terraglio est. “Se mai quest'opera ha avuto una sua utilità, dopo il Covid servirà davvero? Vale la pena investire così tanto denaro - si parla di 18milioni di euro - in questo progetto?”, si interroga Losappio che tocca la questione del consumo del suolo: “Circa due ettari e mezzo di suolo nel solo Comune di Treviso, che però, secondo la legge regionale "per il contenimento del consumo del suolo", saranno equivalenti a zero suolo consumato. Le opere di interesse pubblico, infatti, rientrano fra quelle che, per legge non concorrono al computo del consumo del suolo. Capite? Si vedrà una bella striscia di asfalto, ma per la legge quella non esisterà, sarà equivalente a un bel campo di fiorellini”, evidenzia il consigliere.

“Il fatto poi che secondo il presidente di Commissione questa colata di cemento e il conseguente aumento del traffico e dell'inquinamento sia il progresso, la dice lunga sulla salvaguardia dell'ambiente”. E

In difesa del territorio anche il gruppo di quartiere di “Sant’ Antonino Vive” che da tempo si batte per la qualità della vita nel quartiere. “Questo ultimo tratto del Terraglio Est, da anni discusso come non “necessario” per cui molte alternative si sono presentate, ha senso oggi? Ha senso spendere quasi 20 milioni di euro quando le amministrazioni regionale e comunale, come tutta la nazione, si trovano travolte da una crisi economica senza precedenti e con priorità enormi con cui confrontarsi?”, sottolineano.

“Oggi abbiamo bisogno di un cambio di rotta per Sant’Antonino, quartiere già sovraccarico di strutture a servizio di utenze sovra comunali come la Cittadella della Salute, la tangenziale , il depuratore, che tuttavia conserva ancora ampie ed essenziali aree verdi. Fino ad ora si è  attuato un modello di sviluppo che ha mandato interi territori sotto stress - ribadisce l’associazione - Vogliamo ancora intasare di auto i nostri quartieri? Il Terraglio Est, incentiverà la costruzione di nuovi fabbricati industriali divorando terreno quando nella stessa zona artigianale vi sono aree dismesse da anni. Mancano invece mezzi pubblici sostenibili e piste ciclo-pedonali sicure, tanto richieste, ma finora solo promesse”.

Il gruppo “Sant’ Antonino Vive” ha promosso una petizione sostenuta da Legambiente Treviso per dire “no al Terraglio est e stop al cemento”.

 


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