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17 aprile 2024

Nord-Est

Tentano il furto in casa: scoperte dalla proprietaria. La aggrediscono con calci in pancia

Parte della refurtiva è stata riconosciuta dalla vittima. Si ritiene che i tre possano avere messo a segno altri furti

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

foto d'archivio

TRIESTE - Si tratta di tre giovani di origine serba, due dei quali formalmente residenti nel Lazio, in particolare due ragazze, rispettivamente del 2001 e del 2002, gravate da precedenti per reati contro il patrimonio ed un diciottenne, senza fissa dimora, anch’egli con un precedente di polizia per reati contro il patrimonio.
I tre erano giunti a Trieste alcuni giorni fa e alloggiavano in un B&B del centro che utilizzavano come base. Nel pomeriggio di venerdì 30 luglio, le due giovani donne, una delle quali in stato interessante, hanno messo a segno un furto in un appartamento in via Ghiberti portando via oltre 8.000 euro in contante, accessori vari e diversi monili in oro. Mentre stavano per uscire dall’immobile,  giunta la proprietaria dell’appartamento, la quale è stata picchiata, anche con dei calci sulla pancia, dalle due che sono riusciti a guadagnare la fuga.

Scattate subito le ricerche e gli investigatori della Squadra Mobile della Questura, nel corso della mattina di sabato 31 luglio, hanno individuate le due, che si aggiravano per il centro; ad un tratto sono entrate in un immobile di questa via Roma, dal quale sono uscite furtivamente poco dopo. Fermate ed identificate, sono state sottoposte a controllo.

Immediatamente informato, il P.M. di turno presso la Procura di Trieste ha emesso un decreto di perquisizione che ha consentito di rinvenire, presso il B&B ove alloggiavano e dove era presente il terzo complice, occultati nelle valigie già pronte, monili in oro, denaro in contante anche in valuta estera, telefoni cellulari e accessori vari.
Parte della refurtiva è stata riconosciuta dalla vittima. Si ritiene che i tre possano avere consumato altri furti in questo centro. Sulla scorta delle prove raccolte, gli indagati – d’intesa con il P.M. procedente – sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e ristretti presso la locale casa circondariale a disposizione della Procura della Repubblica che coordina le indagini.

 



Gianandrea Rorato

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