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18 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Il Tempio del Donatore di Valdobbiadene candidato a “Luoghi del Cuore” del FAI

Il Tempio, situato nella spianata di Pianezze, a 1.061 metri di altezza, è raggiungibile salendo lungo le pendici del Monte Cesen.

| Maria Luisa Da Rold |

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| Maria Luisa Da Rold |

Tempio del Donatore di Sangue

VALDOBBIADENE- La decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, lanciata a maggio dello scorso anno, ha raggiunto il miglior risultato di sempre con 2.353.932 voti raccolti, confermando più che mai il valore sociale di questa iniziativa. Ora per venti di questi luoghi sta per essere scritta una nuova pagina di storia grazie ai progetti di valorizzazione che sarà possibile realizzare con 370.000 euro messi a disposizione per il censimento 2020 da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo.

 

Alla Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, prima classificata, vengono assegnati 55.000 euro. Al Castello di Brescia, al terzo posto, spettano 30.000 euro che permetteranno di riattivare il suggestivo percorso della Strada del Soccorso, che potrà essere riaperta al pubblico e valorizzata da una nuova illuminazione. Saranno invece 20.000 euro i fondi destinati alla Chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria, che verrà messa in sicurezza attraverso l’impermeabilizzazione delle coperture, e all’affascinante Eremo di Sant’Onofrio al Morrone a Sulmona (AQ), il cui progetto è ancora in via di definizione.

 

In Veneto il FAI sosterrà con un contributo di 12.000 euro un progetto di restauro a favore del Tempio del Donatore di Valdobbiadene. Il Tempio, situato nella spianata di Pianezze, a 1.061 metri di altezza, è raggiungibile salendo lungo le pendici del Monte Cesen. Fu costruito nel 1962 nel punto in cui durante la Grande Guerra sorgeva una postazione di cannoni, per volontà di alcuni donatori di sangue che volevano cancellare lo sdegno del sangue versato nel territorio durante le guerre.

 

L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo permetterà il restauro dell’importante crocifisso, attraverso il consolidamento strutturale, la pulitura e il recupero complessivo. Oltre all’oggettiva valenza storico-artistica, esso ha anche un significato simbolico: per tutta la Prima Guerra Mondiale fu conservato in una piccola cappella costruita sul Monte Cesen, in cui venivano ammassati i corpi dei soldati uccisi. L’opera restaurata tornerà così a rappresentare un monito contro lo spargimento di sangue.

 



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Maria Luisa Da Rold

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