Teatro Da Ponte, fondazione Cassamarca pronta a chiedere i danni al comune in caso di non acquisto
Il contenuto della nota ufficiale dell’ente reso pubblico dalla mozione di Rinascita Civica
| Claudia Borsoi |

VITTORIO VENETO – Con una nota ufficiale datata 25 ottobre 2023 ed indirizzata al comune di Vittorio Veneto, fondazione Cassamarca ha messo nero su bianco alcuni punti dell’auspicata compravendita del teatro Da Ponte, tra questi ha già indicato il notaio davanti al quale sia sottoscritto il contratto. E poi – come ha illustrato in aula ieri sera, lunedì, la consigliera Mirella Balliana (Rinascita Civica) firmataria della mozione tesa a fare il punto sulle trattative in corso per l’immobile di via Martiri della Libertà – il fatto che “in caso di mancata stipula del contratto di compravendita del teatro Da Ponte – ha letto in aula Balliana -, la fondazione stessa si troverebbe costretta ad agire per i danni sofferti”. “Quali danni saranno rivendicati da fondazione in caso di non vendita?” ha quindi chiesto il collega Alessandro De Bastiani, senza però ricevere una risposta. “Un ultimatum inammissibile” ha dichiarato il consigliere Giulio De Antoni (civica Dus).
“Quella del teatro – ha dichiarato Balliana – è una questione nata male. Necessitava di una commissione consiliare ad hoc e che tutta la documentazione sia portata all’attenzione dei consiglieri comunali”. “Quanto costa questo teatro? – ha chiesto il capogruppo Pd Marco Dus con riferimento alle due perizie, una da un milione e mezzo di euro, l’altra da due milioni e mezzo -. Vorremmo che le decisioni fossero condivise con questo consiglio”.
E così sarà, ha assicurato il sindaco Antonio Miatto, ricordando che sarà il consiglio comunale ad esprimersi sull’acquisto del teatro, con un sì o un no. C’è già anche una possibile data: il 23 novembre. “Con i vostri interventi – ha detto il sindaco rivolgendosi alle minoranze - mi avete fatto capire che vi dà fastidio che questa amministrazione porti a casa teatro”, ricordando poi che l’immobile valorizzato da fondazione a 8,5 milioni di euro è stato proposto al comune da Cassamarca a due milioni di euro. Quanto all’iva “abbiamo trovato un sistema perché non serva sborsarla, quindi non sarà un costo per noi” ha aggiunto il sindaco, preannunciando la seduta che affronterà sotto tutti i punti di vista l’acquisto del teatro. “La data migliore per fare il consiglio è il 23 novembre, quando porteremo di nuovo il teatro con tutta la chiarezza delle carte – ha annunciato ieri sera -. Verrete resi edotti di ogni aspetto della questione, spero sia il 23 novembre e in quella seduta risponderemo alle domande. Respingo la vostra mozione e mi impegno a portare tutto ciò che servirà a momento debito”.
“Non accetto – ha quindi dichiarato De Antoni rivolto al sindaco - che dica che noi gettiamo fumo su questo acquisto. Io sono d’accordo, ma con una procedura corretta e legittima”. “Nessuno della minoranza ha espresso contrarietà all’acquisto, ma il teatro va comprato ad un milione e mezzo o a due milioni e mezzo? Perché non vuole rispondere?” ha incalzato De Bastiani. “Il teatro ci è stato offerto da fondazione a due milioni e mezzo di euro” ha replicato il sindaco, spiegando che in caso di non acquisto l’immobile potrebbe essere preso in affitto dal comune a 150mila euro l’anno oltre alle spese di gestione, e non più all’attuale assegnazione di 24mila euro l’anno.
"I consiglieri di maggioranza, su indicazione di Miatto, hanno votato contro la mozione - ha dichiarato Rinascita Civica a seduta chiusa -. Loro non vogliono essere consapevoli su ciò che voteranno, loro voteranno senza sapere come la giunta sia arrivata a decidere di acquistare il teatro al prezzo di stima più alto. Loro non vogliono sapere perchè per 20 anni il teatro ha avuto la sola agibilità parziale, non interessa loro conoscere se c'è stato un abuso edilizio e se sia intervenuta la soprintendenza. Per loro non ha alcuna importanza se ci saranno ulteriori costi per mettere a norma il teatro e non vogliono avere una stima su quanto inciderà sul bilancio comunale ogni anno la gestione ordinaria del teatro. A loro non interessa nulla di tutto questo, loro sanno che la lega trevigiana, che amministra la fondazione Cassamarca, vuole che il comune di Vittorio Veneto versi 3 milioni di euro per il Da Ponte e la lega vittoriese voterà obbedisce".
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