Tarzo, comunità sotto shock per la morte di Giancarlo e Cesira: "Mai rivolti ai servizi sociali"
La conferma del vicesindaco Pol. Il parroco: "Fragilità di fondo che nessuno riesce ad intercettare"

TARZO - “Parliamo di una famiglia che qualche anno fa ha perso la figlia, una cosa impossibile da superare per dei genitori. Non abbiamo ancora grosse informazioni, sono in corso le indagini, ma questa mattina ho verificato: non si erano mai rivolti ai servizi sociali per nessun motivo. Se avessimo avuto delle avvisaglie, saremmo intervenuti”.
Antonella Pol, vicesindaco e assessore ai servizi sociali del Comune di Tarzo, questa mattina si è recata al civico 21 di Colmaggiore di Sopra, teatro della tragica morte di Giancarlo Gaio e Cesira Bianchet. Come ha spiegato la rappresentante della giunta guidata da Gianangelo Bof, la famiglia Gaio non era seguita dai servizi sociali e non era mai stata “segnalata” al Comune.
“Sono notizie che sconvolgono la comunità – ha commentato Pol -. Lui aveva qualche problemino di salute, ma parliamo di una persona di 90 anni ancora attiva e autosufficiente. Non avevano la badante”.
“Probabilmente non si erano più ripresi dalla morte della figlia”, ha detto invece don Francesco Cerruti, parroco di Tarzo. Il religioso ha poi ha ricordato la tragedia che ha avuto come protagoniste Susanna Recchia e la piccola Mia e un'altra vicenda avvenuta recentemente in una delle sue parrocchie. “Evidentemente c’è una fragilità di fondo che nessuno riesce ad intercettare”, ha dichiarato.
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