Superiori, in classe 19 gradi e comportamenti anti-spreco per contenere i costi
Esclusa l'ipotesi di non fare lezione il sabato: "I benefici non sono tali da compensare i problemi per una riorganizzazione dell'orario scolastico"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Da un lato l’emergenza sanitaria e dall'altro la crisi energetica. La prima impone il cambio dell’aria nelle aule scolastiche, l’altra l’uso moderato del riscaldamento per contente i costi in bolletta. In mezzo gli studenti che questo inverno rischio di dover indossare un maglione in più per scaldarsi.
La scuola, otre alla mancanza di docenti e l’aumento dei contagi Covid, deve fare i conti con caro bollette che comporta alla Provincia una spesa per i 100 istituti superiori di almeno 3,5 milioni in più. Per questo ieri la Provincia di Treviso ha convocato i dirigenti scolastici degli istituti superiori della Marca per fare il punto sul tema dell'accensione degli impianti di riscaldamento e delle temperature in aula, nel rispetto della normativa anti-Covid, indicando, con l’aiuto di ingegneri e i tecnici della Provincia che hanno fornito indicazioni sulla gestione intelligente delle aperture delle finestre e come ridurre gli sprechi.
Per prima cosa il riscaldamento: i termosifoni si accenderanno dal 15 ottobre, salvo l’arrivo di un decreto ministeriali che posticipa le accensioni al 22 ottobre, e in classe la temperatura deve essere di 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) così come indicato dalla legge. Le luci in aula dovranno essere spente quando la luce naturale lo permette e le attività pomeridiane e serali concentrate negli stessi spazi.
Esclusa, al momento, l’ipotesi di non fare lezione il sabato, sempre nell’ottica di contenere i costi. “Sulle chiusure il sabato, come avevo già ribadito in passato non daremo direttive specifiche a riguardo ai dirigenti, poiché i benefici non sono tali da compensare le eventuali problematiche che possono emergere da una riorganizzazione dell'orario”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon. Niente finestre spalancate tutto il tempo contro il Covid ma ricambi d’aria misurati. Insomma la parola d’ordine è buon senso e niente sprechi.