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28 marzo 2024

Superbonus: Cgia, Stato spende 20 mld per 0,9% degli edifici

"Medesimo importo del Reddito di cittadinanza, ma per i ricchi"

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Superbonus: Cgia, Stato spende 20 mld per 0,9% degli edifici

VENEZIA - Con il Superbonus del 110% lo dovrà farsi carico di una spesa di poco superiore a 20 miliardi di euro. Tenendo conto che in Italia sono presenti quasi 12,2 milioni di edifici residenziali, questo provvedimento ha interessato solo lo 0,9% del totale degli immobili. La stima è dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), sulla base delle 107.588 asseverazioni depositate al 31 gennaio scorso.

"Con il Superbonus - aggiunge la Cgia - è stato in pratica erogato lo stesso importo speso finora con il Reddito di cittadinanza. A differenza di quest'ultima misura, però, i vantaggi hanno interessato pochissime persone, in particolar modo facoltose, con un livello di istruzione medio-alto e con proprietà immobiliari ubicate nei centri storici delle grandi città, in particolar modo del Centronord.

Insomma, è una misura molto costosa, fortemente sbilanciata a favore dei ricchi, e anche distorsiva del mercato". Secondo l'ufficio studi la misura non va "bocciata" per aver provocato comportamenti fraudolenti: secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, dei 4,4 miliardi di irregolarità riscontrate, solo 132 milioni sono ascrivibili a essa.

Il Superbonus va criticato invece perché "presenta un costo in capo alla fiscalità generale spaventoso e non proporzionale al numero di edifici che vengono efficientati". Secondo gli artigiani mestrini, la soglia di detraibilità delle spese sostenute andrebbe abbassata quanto prima, ad esempio al 60-70%, anticipando il decalage stabilito dall'ultima finanziaria". Altro effetto del Superbonus è l'incremento delle imprese attive nel settore delle costruzioni, il cui numero complessivo è cresciuto nel 2021 di 10.699 unità (+1,4% rispetto al 2020), portando lo stock nazionale a quota 754.886. "Pare di capire - nota la Cgia - che una buona parte di queste nuove attività siano guidate da imprenditori stranieri che 'presidiano' in misura sempre più significativa questo settore, spesso abbassandone il livello di qualità ed efficienza".

 


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