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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Suicidi, "Il vero nemico? La solitudine"

Il Vescovo Pizziolo prende la parola su un fenomeno che il Cattolicesimo non concepisce

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Suicidi,

VITTORIO VENETO - Paura, incredulità, angoscia. Tanti, troppi gli episodi di suicidio che si sono registrati in Veneto negli ultimi mesi, nelle scorse settimane. In questi giorni. Fatti che hanno sconvolto la gente, trasversalmente. Al riguardo, non si sa più cosa pensare, come re-agire, che fare.

A intervenire sui recenti drammatici fatti di cronaca, di cui crisi, lavoro e disagi economici sembrano essere il filo conduttore, il vescovo di Vittorio Veneto, Mons. Corrado Pizziolo, che ha oggi dato un nome al "vero nemico da combattere" per stroncare questo flusso. E' "la solitudine - a detta del presule -  il vero nemico". Questa, "va combattuta da chi viene a trovarsi in situazioni di difficoltà economica. - spiega il Vescovo - La solitudine provoca infatti una specie di offuscamento interiore che porta all’impossibilità di rendersi conto delle opportunità che potrebbero esserci. Opportunità che magari non portano immediatamente alla soluzione economica della situazione, ma che certamente possono garantire relazioni e legami capaci di aprire prospettive nuove e che costituiscono una difesa e una custodia della vita".

 

C'è chi, all'esterno, deve prendersi comunque le proprie responsabilità, e mettere in moto un meccanismo che argini il fenomeno, che lo elimini. Subito. "La solitudine - dice Mons. Pizziolo - va combattuta anche da tutte quelle istituzioni implicate in queste drammatiche situazioni, come gli istituti di credito, le associazioni di categoria, i sindacati. Sono convinto che mettendosi insieme ed evitando di pensare ognuno per sé, sia possibile creare efficaci “reti di salvataggio”".

 

Il Vescovo riconosce, tra le cause dei suicidi, le scelte politiche "che non sempre mettono in primo piano le persone con i loro bisogni e i loro diritti e rischiano di perdere di vista il principale obiettivo del bene comune".

Un aiuto può venire anche dalle comunità cristiane. Un sostegno morale, non economico. "Le comunità cristiane - spiega il vescovo - che pur non avendo la possibilità di mettere in atto salvataggi economici, possono garantire, attraverso la rete di rapporti che hanno la possibilità di mettere in atto, un’offerta preziosa di relazione, di “affetti” e soprattutto di fiducia e di speranza".

 

Perchè la vita è un "dono inestimabile" e liberarsene, spinti dalla disperazione, è una "tentazione" a cui non bisogna cedere. Mai. Per nessun motivo.

 



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Stefania De Bastiani

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