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28 marzo 2024

Castelfranco

Successo dell'estate antifascista di Castelfranco con Rosy Bindi su Tina Anselmi

Rosy Bindi: «Tina Anselmi deve essere ricordata come merita per onore del suo grandissimo impegno per la Repubblica Italiana». Assenti sindaco e assessori.

| Leonardo Sernagiotto |

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Da sinistra: lo storico Mauro Pitteri, il giornalista Elia Cavarzan, l'ex-ministro Rosy Bindi

CASTELFRANCO - «Castelfranco Veneto è antifascista». Questa semplice frase, postata sui social dalla sezione Anpi di Castelfranco e accompagnata dalla foto del numeroso pubblico presente al Centro Due Mulini, esprime al meglio il successo della serata di giovedì scorso che ha visto protagonista l’ex-ministro Rosy Bindi parlare e discutere sulla figura di Tina Anselmi. Meteo avverso a parte, l’unica nota stonata è stata la completa assenza degli esponenti della giunta guidata da Stefano Marcon.

Nella serata organizzata dall’Anpi, dalla Libreria Ubik e dall’associazione Porte Aperte, Rosy Bindi è stata affiancata dallo storico Mauro Pitteri, che ha raccontato l'infanzia di Tina e il suo importantissimo contributo per quello che è stata la Liberazione della Castellana dai nazifascisti, e l'elevatissimo impegno che la giovane Tina, all'indomani del conflitto bellico, profuse all'interno dei sindacati trevigiani a difesa delle filandine. Questo era il nome con le quali si indicavano le oltre 20mila donne impiegate – o meglio, sfruttate – nelle 44 filande della sola provincia di Treviso.

L’ex-ministro ha esordito esprimendo la propria commozione nel trovarsi a Castelfranco per parlare di Tina Anselmi, di fronte tra l'altro ad alcuni componenti della sua famiglia. Durante il corso della serata ha sostenuto l'importanza storica dell'azione riformatrice di Tina Anselmi a cui dobbiamo la promulgazione di leggi fondamentali, come la 903 sulla parità di trattamento uomo-donna, e la 833 per l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. Rosy Bindi si è focalizzata soprattutto sulla statura politica di Tina Anselmi sulla sua laicità, la sua idea di democrazia plurale, il suo antifascismo ed il contributo che diede nella lotta contro la massoneria deviata, riguardo la quale presiedette la commissione d'inchiesta sulla loggia massonica P2.

Il presidente dell'Anpi, Simone Marconato, ha commentato: «Questa sera sarebbe stato bello esserci riuniti in un luogo intitolato a Tina Anselmi, ed è uno scandalo che la sua città non abbia trovato ancora il coraggio di compiere questo passo. Dispiace anche che il Sindaco invitato alla tavola rotonda non si sia fatto vedere».

 


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