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18 aprile 2024

Cronaca

Stupra la collega per vincere una scommessa

Condannato a 5 anni e mezzo di carcere

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Stupro

Un terribile episodio di violenza sessuale ha scosso Roma alcuni anni fa, quando un ex cameriere di una locanda romana ha abusato della sua collega in uno sgabuzzino adibito a spogliatoio per i dipendenti. Quello che doveva essere un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso si è trasformato in un incubo per la giovane vittima.

Secondo quanto emerso durante il processo, l'ex cameriere si era rivolto a un pizzaiolo del locale dicendo: "Scommetti 50 euro che riesco a portarmela a letto?". In preda a una scommessa crudele e degradante, l'ex cameriere ha preso di mira la sua collega, una coetanea.

Nel momento in cui i due si preparavano per iniziare il turno, l'ex cameriere ha approfittato di essere rimasto solo con la sua "preda" nello sgabuzzino del ristorante. Iniziò palpeggiandola contro la sua volontà, creando un'atmosfera di paura e terrore per la giovane donna. Tuttavia, un terzo collega è entrato improvvisamente nello sgabuzzino, interrompendo temporaneamente l'aggressione.

Nel tentativo di nascondere le sue oscure intenzioni, l'aggressore ha fatto finta di nulla mentre la ragazza era visibilmente sconvolta. Una volta che il terzo collega ha lasciato lo sgabuzzino, l'ex cameriere ha ripreso il suo attacco sessuale sulla donna, molestándola e palpeggiandola, fino a commettere il terribile atto di violenza sessuale.

Dopo l'orrore subito, la giovane vittima ha immediatamente denunciato l'ex collega e ha contattato la fidanzata del cameriere per informarla di ciò che era accaduto. L'ex cameriere ha cercato di difendersi sostenendo che il rapporto sessuale era stato consensuale e che la collega era interessata a lui, anche gelosa della sua fidanzata. Una versione dei fatti che non ha trovato alcun credito da parte dei giudici.

All'esito del processo, l'ex cameriere è stato condannato a una pena di 5 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale. La sentenza ha confermato la gravità dei suoi atti e ha riconosciuto la sofferenza e il trauma inflitti alla vittima.

 

Questo tragico episodio rappresenta un duro monito sulla necessità di combattere la violenza sessuale e di creare ambienti di lavoro sicuri e rispettosi per tutti. 

 



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