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29 marzo 2024

Treviso

Strage di Bologna: a chi apparteneva quella casa a Villorba?

Si continua a cercare i nomi di chi diede rifugio ai terroristi nella Marca

| Ilaria Frare |

| Ilaria Frare |

Strage di Bologna

TREVISO - La provincia di Treviso è stata nuovamente chiamata in causa nel corso del processo che, da quella tragica mattina d'agosto, continua a rimbalzare nelle aule del tribunale del capoluogo emiliano. Luigi Ciavardini ex militante dei Nar, i Nuclei armati rivoluzionari, organizzazione terrorista di estrema destra, già condannato in via definitiva per la strage, è stato infatti nuovamente convocato davanti alla Corte d’Assise.

Nell’avviso di chiusura indagine Ciavardini è accusato di aver nascosto il nome del medico che lo curò dopo l’attentato del 28 maggio 1980 davanti al liceo romano Giulio Cesare, ma anche di non aver mai voluto rivelare l’identità delle persone che lo ospitarono a Villorba, tra luglio e agosto del 1980, nei giorni immediatamente precedenti alla strage.

Va ricordato che per la strage di Bologna, con una sentenza definitiva della Cassazione del 23 novembre 1995, furono condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti. L'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali del SISMI Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e il faccendiere Francesco Pazienza, collaboratore del SISMI, furono condannati per il depistaggio delle indagini. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale fu proprio Luigi Ciavardini:  trent' anni confermati in Cassazione l'11 aprile 2007.

Si tornerà a parlare dunque della “famosa” casa di Villorba, dove trovarono un rifugio sicuro i tre terroristi, e da cui progettarono uno dei più gravi atti terroristici commessi nel nostro Paese nel secondo dopoguerra.

 

 


| modificato il:

Ilaria Frare

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