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29 marzo 2024

Treviso

Stop sviluppo aeroporto Canova, Pd: “Esigenza di avere un quadro chiaro sull’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini"

Zorzi ribadisce la posizione del Pd e auspica "un’iniziativa condivisa alla ricerca della soluzione più sostenibile"

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aeroporto canova

TREVISO - La grave crisi dell’industria del tessile, che, dopo Stefanel, ha portato alla dichiarazione di insolvenza della Tessitura Monti di Maserada, il mega-progetto di dighe sul Piave, che sta preoccupando le popolazioni del Montello, e infine il futuro dell’aeroporto Canova. Sono questi i temi che agitano cittadini, amministratori, lavoratori e categorie produttive della Marca, affrontati nell’assemblea del Pd provinciale, riunitosi a Istrana domenica scorsa, alla presenza del sottosegretario Pier Paolo Baretta.

Proprio sull’aeroporto Canova il segretario provinciale Giovanni Zorzi ha ribadito la posizione del Pd. “Sullo scalo trevigiano - dichiara Zorzi - registriamo la disponibilità del sottosegretario Baretta, poi ribadita direttamente all’assessore Caner, a sollecitare il governo ad aprire un tavolo con tutti gli attori interessati: Regione, Save, Comuni, forze sindacali e comitati di cittadini”.

“A fronte delle dichiarazioni di questi giorni – prosegue Zorzi – per noi lo stop al masterplan di Save da parte del ministro Costa non è frutto di un capriccio né di una provocazione politica ma risponde all’esigenza di avere un quadro chiaro e definitivo dell’impatto che lo sviluppo dello scalo potrebbe avere sulla salute degli abitanti”. “Andiamoci quindi cauti a trasformare il dibattito attorno al futuro del Canova in uno scontro tra tifoserie. Non sarebbe utile a nessuno, considerato il pesante stress ambientale che già sta sopportando questo territorio, come dimostra l’allerta rossa per l’inquinamento dell’aria di questi giorni".

"Il dialogo auspicato dal sottosegretario Baretta serve proprio a mettere in campo un’iniziativa condivisa alla ricerca della soluzione più sostenibile e che riesca a tenere dentro sviluppo e ambiente, lavoro e salute- conclude Zorzi - D’altronde, resto convinto che questo debba essere il compito principale della politica, delle istituzioni e delle organizzazioni intermedie: se per ragioni di parte o di campanile si viene meno a questa responsabilità, si fa danno proprio alle comunità che si vuole tutelare”.

 


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