MONTEBELLUNA - Capita spesso che tra gli effetti collaterali della stomia vi sia l'incontinenza urinaria. Questo disturbo porta con sé notevoli disagi non soltanto allo stomizzato ma all’intero gruppo familiare, come pure nei rapporti relazionali nel contesto lavorativo e sociale.

L'incontinenza urinaria può però interessare non solo i pazienti dopo interventi chirurgici all'intestino, alla vescia o alla prostata, ma anche molte donne dopo il parto, dopo la menopausa o in particolari momenti della vita.

A questo tema è stato dedicato il convegno di sabato, presso la sala convegni dell’ospedale di Montebelluna. Organizzato dall'associazione incontinenti e stomizzati di Castelfranco Veneto e Montebelluna (Aiscam) con la collaborazione del Centro stomizzati e con disfunzioni del pavimento pelvico dell'Ulss 8, il convegno ha visto alternarsi esperti del settore per approfondire sulle possibili soluzioni dell'incontinenza urinaria.

Tra le attività a disposizione degli stoomizzati e degli incontinenti, nell'Ulss 8, da un anno circa, sono stati attivati anche dei gruppi di mutuo aiuto che, con la compresenza dello psicologo Massimo Melloni e dell’enterostomista coordinatrice del Centro stomizzati, Fanni Guidolin, si propone di aiutare i nuovi pazienti e i pazienti in difficoltà ad accettare la nuova vita con una stomia.

Grazie agli incontri i pazienti hanno modo di confrontarsi, aiutarsi, raccontarsi e trarre da questa esperienza la consapevolezza di non essere soli in un percorso così duro. Nell’auto-mutuo aiuto, infatti, le negatività e le difficoltà vengono guardate come preziose occasioni di crescita personale e comunitaria, secondo una filosofia di stampo ottimistico e pro-sociale.