MONTEBELLUNA – La passione per la moda ce l’ha nel sangue da sempre, ma forse neppure lei anni fa avrebbe pensato di specializzarsi nella creazione di tute da motocross.

Oggi, Maria Cecilia Pontello (nella foto), argentina in Italia da vent’anni che ora vive a Montebelluna, dopo gli studi da stilista ha deciso di specializzarsi nell’abbigliamento sportivo. E proprio la tuta da motocross è il suo piatto forte, anche se alterna questo genere di prodotto a costumi storici (pure per il Palio di Montebelluna) ed altro.

Ora sogna di crearne una completamente ecologica: «Voglio che abbia un design moderno e tutta ecologica – afferma -: costruita con materiali naturali, progettata per essere prodotta con poco spreco di energia e a limitato impatto ambientale quando viene eliminata».

Il progetto lo sta sviluppando e non svela particolari della sua nuova idea. La sua ricerca va avanti da anni. «Ci sono continui studi su basi scientifiche – spiega -. Si migliorano le caratteristiche tecniche dei materiali ottimizzando sia il confort che la sicurezza».

E proprio la scelta dei materiali è determinante per il prodotto. «Di solito si utilizza pelle all'esterno e dentro si usano materiali tecnici come la cordura, fibra artificiale molto robusta, di aspetto naturale chiamata anche Tecno-Meryl, ottenuta partendo da un prodotto naturale come la cellulosa e le proteine – spiega -. Queste sostanze, attraverso procedimenti chimici, vengono rese solubili e filtrate: formano queste fibre inalterabili, cha hanno una termoregolazione ottimale. Ci sono altri tessuti come il Gore-Tex, che è una membrana microporosa, bicomponente, chimicamente inerte, impermeabile all'aria, molto resistente e antitraspirante. Altro materiale fondamentale e il Kevla, fibra di carbonio leggerissima, resistente allo strappo e all'usura».

Ogni singola parte delle tute da motocross viene prodotta rispondendo a perfezione alle caratteristiche del corpo umano. «La protezione della schiena fa sì che, al momento dell’impatto, sia protetta la colonna vertebrale: è composta da più pezzi, comunemente chiamate scocche – afferma Pontello -. Il proteggi-spalla è formato da una pettorina con fronte, retro e spalline. La ginocchiera è composta da un monopezzo diviso in sezioni - tipo armatura - chiamata anche ortopedica. Il collare può essere di spugna, con uno scheletro costruito in plastica e carbonio per attutire gli spostamenti del collo. Mentre la gomitiera con lo snodo può essere vista come un’evoluzione di quelle delle antiche armature».

Ana Maria Simioni