La stazione ferroviaria passa al Comune. Per rinascere
Siglato l'accordo tra Comune e Rfi
VITTORIO VENETO - Biglietteria murata. Macchina automatica per i biglietti che spesso non accetta i contanti. Immondizie. Vetri sporchi. Muri fatiscenti. La stazione ferroviaria di Vittorio Veneto ha toccato il fondo. E, ora non può far altro che risalire.
Lo farà, grazie al Comune che si è impegnato a provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria del fabbricato e delle aree adiacenti, e alla raccolta dei (numerosi) rifiuti. Siglato l’accordo. Presenti, oggi in municipio, il sindaco Gianantonio Da Re, l’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso e il responsabile dei Servizi Immobiliari Nordest di Rfi Vincenzo Lombardi. Il contratto prevede che la stazione, passando in comodato d’uso al Comune, venga utilizzata, in gran parte, come sede delle associazioni. La convenzione, dunque, fa sì lo stabile di via Trento e Trieste diventi un servizio di cui la comunità possa usufruire.
“Rendiamo un servizio ai cittadini – ha sottolineato Chisso – e nello stesso tempo diamo una finalità collettiva a strutture per le quali altrimenti si rischia un rovinoso abbandono, come sempre accade quando l’uomo non presidia più i luoghi della vita e del lavoro e li lascia sé stessi. Per questo abbiamo voluto aprire la porta a un riutilizzo che sia utile a tutti e sostanzialmente a costo zero”. Tirare in qua la stazione, insomma, non comporta alcuna spesa. Il Comune infatti, invece di pagare per usufruire degli spazi, assicurerà il buon funzionamento e il decoro della struttura. Mentre Rfi non pagherà l’imposta sui rifiuti.
“Siamo felici di aver chiuso questo contratto, lo aspettavamo da tempo – ha dichiarato il sindaco Da Re – Con la gestione in comodato d’uso potremo dare la possibilità a diverse associazioni di svolgere la loro attività, e con le associazione stesse troveremo le soluzioni migliori e nuove opportunità per rendere la stazione ferroviaria nuovo biglietto da visita della città. Abbiamo contatti avanzati con la sezione Ana, vedremo di trovare i giusti punti d’incontro”.