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28 marzo 2024

Conegliano

STAPPIAMO UNA BOTTIGLIA DI CARTA?

Annunciata una rivoluzione nel vino: la carta sostiuirà il vetro anche per il Prosecco?

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

STAPPIAMO UNA BOTTIGLIA DI CARTA?

CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - L'ipotesi del prosecco in lattina (che - diciamocelo - è stata un flop) aveva suscitato le ire funeste dei produttori più prestigiosi. Ma ora un'altra trovata solletica il mercato enologico: quella di imbottigliare il vino nella carta.

Dalla Gran Bretagna arriva la bottiglia di carta, che ha la stessa forma di quella in vetro, con la differenza che pesa 55 grammi contro i 500 della bottiglia "classica" e ha quindi un impatto ambientale, sul fronte dello smaltimento e del trasporto, molto inferiore a quella tradizionale.

La notizia, che ha già avuto il suo eco nelle cantine dell'area d'elezione del Prosecco pare destinata a dividere i produttori in due fronti: quello dei possibilisti e quello dei tradizionalisti.

Possibilista: Etile Carpenè. “La notizia che circola sulla stampa nazionale e internazionale sulla possibilità di sostituire le bottiglie in vetro da vino con bottiglie di carta “a minore impatto ambientale” non ci crea problemi – commenta il Presidente della storica azienda spumantistica di Conegliano Carpenè Malvolti, Etile Carpenè – anzitutto perchè il vetro ha un impatto ambientale minimo in quanto riciclabile al 100%  ma anche perchè risulta essere una soluzione difficilmente applicabile, allo stato attuale dei fatti, ai grandi vini da invecchiamento e alla spumantistica. Tuttavia la Carpenè Malvolti, da sempre aperta alle innovazioni, è pronta a valutare positivamente la cosa qualora venisse provata e garantita la perfetta compatibilità con il nostro prodotto e con le bollicine in generale. Per mantenere inalterato il perlage sono richieste infatti determinate condizioni che al momento trovano soddisfazione solo con specifici formati di bottiglie in vetro, come stabilito anche dal disciplinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. La nostra posizione è quindi di apertura, purchè, ripeto, sia garantito il mantenimento degli standard qualitativi che da sempre ci contraddistinguono sul mercato degli spumanti in cui siamo leader".

Tradizionalista: Gianluca Bisol. "Credo che la soluzione per ridurre l'impatto ambientale delle bottiglie di vetro sia quello di produrre contenitori che pesino sempre meno, ma che ovviamente siano compatibili con tenuta del prodotto. Bottiglie di vetro meno pesanti richiedono costi di smaltimento inferiori e si possono stoccare sui camion per il trasporto in maggiore quantità consentendo anche di ridurre il consumo del gasolio utilizzato per il trasporto. Io resto comunque tradizionalista: esigo un contenitore ideale per ospitare un vino che viene seguito con il massimo rigore dalla vigna all'imbottigliamento."

Bisol è tra l'altro appena rientrato da Hong Kong dove ha partecipato (unico relatore italiano, insieme a Gaja) all'Wine Future. Nel convegno internazionale, Gianluca Bisol ha ipotizzato che nel 2020 il prosecco sarà il vino spumante più venduto nel mondo, che nel 2035 la richiesta di mercato del prosecco supererà il miliardo di bottiglie e che che "questa crescita esponenziale delle vendite potrebbe creare 30.000 nuovi posti di lavoro, considerando che il comparto oggi dà lavoro, tra Veneto e Friuli, a 10 mila persone".

 

 


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