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29 marzo 2024

Oderzo Motta

La speranza delle donne sotto il cielo stellato di Herat

Da Motta di Livenza si guidano i programmi che aiutano le donne afgane a ritrovare la dignità violata dai talebani

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La speranza delle donne sotto il cielo stellato di Herat

HERAT – Veronica Restivo (nella foto in alto durante l’inaugurazione di una scuola) ha trent’anni, da dieci abita a Oderzo e, col grado di Caporal maggiore scelto, presta servizio al CIMIC di Motta di Livenza, il reparto multinazionale della NATO, a guida italiana, in grado di ricercare, addestrare e proiettare unità di specialisti nel soccorso e nella ricostruzione di aree sconvolte da conflitti. CIMIC è l'acronimo che indica la CIvil MIlitary Cooperation, una funzione operativa che presiede all'interazione tra le forze militari e le componenti civili presenti nelle aree di crisi.
A lei, che dopo una missione nel 2008 a Pristina, in Kosovo, è ora in Afghanstan, a Herat, abbiamo chiesto, in occasione della Festa della Donna, in che modo l’Italia si sta attivamente impegnando, tra l’altro, per migliorare la condizione delle donne afgane e dare una prospettiva più rosea al futuro di quel tormentato paese.

“Il mio incarico nell’ambito del PRT (il Provincial Reconstruction Team, l'articolazione del Regional Command West che gestisce i progetti di sviluppo nella provincia) è di incontrare e dialogare con le donne afgane” ci spiega Veronica “come componente del FET (Female Engagement Team) incontro le donne per ascoltare le loro esigenze e cercare di migliorare la loro condizione. Bisogna tener presente che per le donne afgane è impossibile avere contatti con soggetti non di sesso femminile al di fuori della loro cerchia familiare, per cui questo nucleo è molto importante”.

L’impegno dell’Italia per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione della provincia di Herat è iniziato nel 2005 e tra pochi giorni, a fine mese, il PRT terminerà le proprie attività. Inizia, quindi, il tempo dei bilanci. In un paese dove nel 2010 l’80% delle donne era analfabeta, grazie anche al divieto di accedere all’istruzione imposto dai Talebani alle donne, i passi in avanti sono stati rilevanti. “Le richieste principali delle donne, nonostante i progressi degli ultimi anni, riguardano la violenza domestica, i cui episodi vengono denunciati molto più facilmente che in passato” racconta Veronica “il 45% degli studenti universitari ora è donna ed esiste una componente femminile nelle forze di sicurezza. Sono, inoltre, emerse figure femminili rilevanti sia nelle istituzioni sia nel mondo delle associazioni, come Maria Bashir, un personaggio simbolo, prima e ancora unica donna procuratore capo in Afghanistan”.

“Oltre alla costruzione di decine di scuole, al momento uno dei nostri progetti principali, gestito in collaborazione col Dipartimento degli affari femminili afgano, è quello del Female Garden (Giardino della Donna), un’area che diventerà un centro di aggregazione femminile per la città di Herat” prosegue Veronica “e dove già opera l’associazione guidata da Firoza Wahedy, la Women Economy, Social and Sport Develompent Organization (organizzazione per lo sviluppo economico, sociale e sportivo delle donne), che cerca di aiutare la crescita delle donne con corsi di cricket, taekwondo, marketing e inglese”. “Bisogna dire che le reazioni della popolazione ai nostri molteplici interventi sono di sentito apprezzamento – chiarisce Veronica – tanto che posso affermare, di questa esperienza, che è stata pienamente soddisfacente e di non aver mai provato momenti di sconforto o delusione”.

Per chiudere, abbiamo chiesto al Caporal maggiore scelto Restivo quale sarà l’emozione più forte che porterà con sè, tra meno di un mese, al suo ritorno a casa. “Le emozioni sono state tantissime, a partire dalla conoscenza di una realtà, quella afgana, che mi aiuterà ad apprezzare di più le cose semplici della vita, ma soprattutto ricorderò i bambini, la loro felicità, il meraviglioso cielo stellato di Herat e i suoi tramonti fantastici”.


Veronica Restivo con la squadra di cricket della Women Economy, Social and Sport Develompent Organization

 

 

Veronica Restivo con le figlie delle detenute della sezione femminile del carcere di Herat. In piedi, a destra della foto, la direttrice del carcere, Colonnello della polizia afgana

 

La Direttrice dell'associazione Voice of Women Organization, Suraya Pakzad, in visita al PRT. Durante il regime dei Talebani Suraya organizzava segretamente delle scuole per offrire istruzione alle donne. Ora l'associazione si occupa delle donne vittime di violenza.

 

 

BDN

 


| modificato il:

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