Spazzatura delle strade, i sindacati scrivono al consiglio comunale e proclamano lo stato di agitazione
"Operazione scellerata, miope e lesiva"
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VITTORIO VENETO - Spazzatura delle strade a Vittorio Veneto, nuovo capitolo. Le organizzazioni sindacali e le Rsu hanno infatti scritto una lettera a tutti i consiglieri comunali in merito all’esternalizzazione del servizio che coinvolgerebbe anche i lavoratori.
E hanno proclamato lo stato di agitazione. “La giunta, dopo un confronto quasi esclusivamente rituale, alla richiesta delle organizzazioni sindacali e delle Rsu di mantenere i lavoratori attualmente impiegati nel servizio alle dirette dipendenze del Comune, ha attribuito a sofferenze di bilancio che rendono impossibile trattenerli la ragione per cui vanno esternalizzati” si legge nella lettera delle sigle sindacali unite.
I sindacati hanno però anche fatto il punto della situazione, richiamando alla mente tutta la vicenda: "La spesa per il personale è già diminuita di 1.100.000 euro dal 2010 al 2016, circa il 20% del totale, quindi non si tratta della voce di spesa da aggredire per riequilibrare il bilancio.
I lavoratori da ricollocare sono 7, a fronte di 6 cessazioni tra il 2016 e il 2017, tralasciando i posti già vacanti nelle varie squadre di operai e nei vari uffici amministrativi.
Il mantenimento in organico di questi lavoratori non comporta alcun aggravio di spesa al Comune, in quanto coperti dai trasferimenti statali a copertura della spesa del personale come previsto dalla legge.
Senza alcun esubero, si contano oggi circa 60 posizioni vacanti nella dotazione organica. L’esternalizzazione, di fatto, era già avvenuta nel 2002 e il personale, allora, è stato esternalizzato solo su base volontaria. Scaricare sul personale le eventuali difficoltà di bilancio è inaccettabile, si rischia di espellere risorse valide per non risolvere alcun problema".
“Chiediamo formalmente a tutti i componenti del consiglio comunale di farsi parte solidale con i lavoratori che da anni forniscono un servizio con dignità e umiltà alla comunità vittoriese – proseguono dunque nella lettera i sindacati – e di fare tutto quanto in loro potere per fermare questa scellerata, miope e lesiva operazione, priva di qualsivoglia profondità politica e tecnica e amorale.
Va colpita la spesa improduttiva, senza usare i lavoratori come un bancomat, scaricando su di loro i problemi”. Le organizzazioni sindacali hanno dunque proclamato lo stato di agitazione in accordo coi lavoratori e sono pronte al contestuale blocco dei servizi non essenziali.